La Sveglia

Von der Leyen, Meloni e gli sgherri del massacro

L’ex Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, ha frantumato il muro di ipocrisia europeo sui morti di Gaza. “Se credete che il bilancio delle vittime sia troppo alto, forse dovreste fornire meno armi per evitare che così tante persone vengano uccise”, ha detto Borrell.

Il 50% delle bombe che cadono sulle teste dei bambini a Gaza è spedito dall’Unione Europea. Il 30% arriva dall’Italia. Sono numeri di Borrell, mica di Hamas. Sono gli stessi concetti che quindici mesi e trentamila morti fa sollevarono Madrid e Dublino. I governi di Spagna e Irlanda, per voce dei rispettivi ministri degli Esteri, avevano chiesto formalmente alla Commissione Europea di rivedere l’accordo di associazione tra l’Unione Europea e Israele, sostenendo che Israele stesse violando l’articolo 2 dell’accordo, che obbliga le parti a rispettare i diritti umani e i principi democratici.

Il sangue che si versa quotidianamente a Gaza ha le impronte della Commissione von der Leyen e del governo italiano. Per questo, ora che l’indifferenza non è più possibile — vista l’ondata emotiva (e tardiva) — spuntano sgherri che provano a sotterrare la realtà. Rula Jebreal, dopo avere incrociato Italo Bocchino, li chiama “arrampicatori di specchi e rimestatori nel torbido”, che “si affannano per cercare di chiudere gli occhi al mondo”. Sono sgherri che si affannano per rendere potabile l’indicibile. E ne risponderanno anche loro, insieme ai governi, di fronte alla storia.