Votazioni Camera e Senato: come si eleggono i presidenti dei due rami del Parlamento e quali sono i quorum previsti

Al via le votazioni dei presidenti di Camera e Senato: quali sono i quorum previsti a Montecitorio e a Palazzo Madama.

Votazioni Camera e Senato: come si eleggono i presidenti dei due rami del Parlamento e quali sono i quorum previsti

Partono le votazioni di Camera e Senato per eleggere i presidenti dei due rami del Parlamento che accompagneranno la legislatura fino alla sua naturale scadenza. Come funzionano le elezioni e quali sono i quorum previsti?

Votazioni Camera e Senato: come si eleggono i presidenti dei due rami del Parlamento

Nella mattinata di giovedì 13 ottobre, i parlamentari della XIX legislatura si sono riuniti per la prima volta alla Camera dei deputati e al Senato per eleggere i rispettivi presidenti. I lavori a Montecitorio sono cominciati alle 10:00 mentre quelli a Palazzo Madama sono stati inaugurati alle 10:30. Alla Camera, il presidente provvisorio che guiderà le votazioni è Ettore Rosato, vicepresidente anziano nella passata legislatura mentre Liliana Segre, la più anziana tra i senatori a vita dato che l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è assente per questioni di salute, ricoprirà il medesimo ruolo al Senato.

Le votazioni sono a scrutinio segreto: i parlamentari vengono chiamati per nome, ritirano la scheda per esprimere la loro preferenza ed entrano nei catafalchi che garantiscono la riservatezza degli elettori. Concluse le operazioni, comincia lo spoglio pubblico dei voti in aula.

Quali sono i quorum previsti

Le votazioni alla Camera e al Senato seguono regole diverse. A Montecitorio, per il primo scrutinio, è necessario raggiungere una maggioranza dei due terzi degli eletti ossia 267 voti su 400. Per il secondo e il terzo scrutinio, il quorum è fissato ai due terzi dei presenti. Il quarto scrutinio, che si terrà nella giornata di venerdì 15 ottobre se necessario, si chiuderà con il raggiungimento della maggioranza assoluta.

A Palazzo Madama, invece, sin dal primo scrutinio, sarà sufficiente raggiungere la maggioranza assoluta. Per i primi due scrutini, è necessaria la maggioranza assoluta degli eletti ossia 104 voti su 206 mentre, dal terzo scrutinio, basterà la maggioranza assoluta dei presenti. Qualora non si dovesse riuscire a trovare un accordo, si procederà al ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto più voti.

Intanto, alla vigilia dell’inaugurazione della XIX legislatura, i nomi proposti dalla maggioranza sono stati quelli di Riccardo Molinari come presidente della Camera e di Ignazio La Russa per il Senato.

Dopo aver votato i presidenti, si passerà alla formazione del Governo. Le consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, potrebbero cominciare già a partire dal prossimo 19 ottobre.