Da una parte c’era il re di Spagna. Dall’altra, semplicemente nessuno o quasi. La finale di Wimbledon tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, vinta dal tennista italiano, non ha visto presenziare alcun rappresentante del governo o delle istituzioni del nostro Paese. L’unico presente era l’ambasciatore italiano a Londra, Inigo Lambertini. L’assenza del governo italiano ha suscitato polemiche, ma non scalfisce l’esecutivo. Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, risponde con un laconico “può capitare”. La motivazione? “A volte anche noi abbiamo circostanze della vita che ci impediscono di farlo. Capita anche a un ministro di fermarsi, di aver bisogno di passare una giornata con la famiglia”. Ma “la cosa più importante è celebrare la vittoria di Jannik”.
Abodi, parlando alla trasmissione radiofonica La politica nel pallone, spiega che ci sarà un riconoscimento istituzionale nei prossimi giorni, con una celebrazione pubblica, compatibilmente con gli impegni del numero uno del tennis mondiale. Secondo Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, quello delle “autorità sportive italiane” è stato “un autogol”: “L’assenza di esponenti istituzionali a Wimbledon in occasione della finale di Sinner è l’ennesima figuraccia internazionale che gli esponenti del governo Meloni ci fanno fare. L’autoassoluzione del ministro Abodi, dal quale attendevano solo le scuse, è una toppa peggiore del buco”. Per Matteo Renzi, Abodi con la giustificazione “si rende ridicolo”. “Se Abodi – continua – vuole stare in famiglia, ci stia tutto l’anno”. D.C.