Zelensky invita il presidente cinese Xi Jinping in Ucraina: “Voglio parlare con lui”. Tra Kiev e Pechino non ci sono contatti dallo scoppio della guerra

In occasione dell’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Ap, Zelensky ha invitato il presidente cinese Xi Jinping in Ucraina.

Zelensky invita il presidente cinese Xi Jinping in Ucraina: “Voglio parlare con lui”. Tra Kiev e Pechino non ci sono contatti dallo scoppio della guerra

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato il suo omologo cinese Xi Jinping in Ucraina, asserendo di volergli parlare. Tra Kiev e Pechino, non ci sono contatti da oltre un anno ossia dallo scoppio del conflitto russo ucraino.

Zelensky invita il presidente cinese Xi Jinping in Ucraina: “Voglio parlare con lui”. Tra Kiev e Pechino non ci sono contatti dallo scoppio della guerra

I rapporti tra Mosca e Pechino sono sempre più intensi. A margine del recente vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader cinese Xi Jinping, il capo del Cremlino ha asserito di “guardare con interesse al piano cinese di pace in Ucraina.” Piano che, però, il resto dell’Occidente ha bocciato.

Nonostante il consolidamento dei legami tra la Russia di Putin e il colosso asiatico, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sembra aver cominciato ad ammiccare alla Cina. Mostrando un rinnovato interesse per Pechino, il leader di Kiev ha deciso di invitare in Ucraina il suo omologo cinese. “Voglio parlare con lui”, ha detto Zelensky ai microfoni dell’agenzia di stampa Associated Press, facendo riferimento a Xi.

Affermando di essere “pronto a vederlo”, il presidente ucraino ha aggiunto: “Ho avuto contatti con Xi Jinping prima della guerra su larga scala. Ma, durante tutto questo anno, più di un anno, non ho avuto contatti”.

Zelensky, mentre si trovava a bordo di un treno per uno dei suoi tanti spostamenti da un capo all’altro del Paese assediato dai russi, non si è limitato ad aprire a Pechino ma ha anche rimarcato l’importanza di vincere la battaglia contro gli invasori per Bakhmut.

Il sostegno militare internazionale e il dilagare del malumore a livello mondiale

A proposito degli scontri in città, il leader di Kiev ha spiegato: “Se la città dovesse cadere nelle mani delle forze russe, il loro presidente Vladimir Putin, venderebbe questa vittoria all’Occidente, alla sua società, alla Cina, all’Iran. Se sentirà che siamo deboli: spingerà, spingerà, spingerà”.

Secondo Ap, Zelensky è consapevole che la Cina è da tempo connessa alla Russia e, per questo motivo, ha scelto di proclamarsi neutrale rispetto al conflitto. Inoltre, sa anche che i successi conquistati in guerra dall’Ucraina sono dovuti, in gran parte, all’ingente sostegno militare internazionale proveniente soprattutto dagli Stati Uniti e dall’Europa occidentale. Proprio negli Usa, mentre l’ex presidente Donald Trump candidato alle elezioni del 2024 sostiene di poter risolvere il conflitto in sole 24 ore, i cittadini cominciano a chiedersi se Washington debba continuare a spendere miliardi di dollari in aiuti militari per l’Ucraina.

“Gli Stati Uniti devono capire che se smettono di aiutarci, noi non vinceremo”, ha ribadito Zelensky. Il leader di Kiev, infine, si è detto fiducioso rispetto alla guerra, asserendo che il Paese riuscirà a trionfare tramite una serie di “piccole vittorie” e “piccoli passi” contro un “Paese molto grande, un grande nemico con un grande esercito”. Un esercito, però, che – come riferito ad Ap – ha “piccoli cuori”. “La guerra ci ha cambiati ma ha reso la società più forte”, ha osservato.

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