Zingaretti punta in alto: “Possiamo diventare il primo partito italiano”. L’alleanza con i 5S: “Capitale decisivo per l’Italia”

“Su una cosa ho avuto di sicuro ragione: al Congresso avevo detto che i Cinquestelle non sono la stessa cosa della Lega. Sono nostri competitori, certo. Ma il governo che abbiamo fatto insieme ha ribaltato i rapporti dell’Italia con l’Europa. Ora siamo ascoltati, c’è fiducia in noi, anche per il modo in cui abbiamo fronteggiato l’epidemia. E’ un capitale decisivo per l’Italia. E l’abbiamo messo in banca noi”. E’ quanto afferma, in un’intervista al Corriere, il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.

Il leader dem ribadisce che non intende assumere incarichi nell’esecutivo nazionale: “Resterò governatore fino al 2023”. E spiega che politicamente l’obiettivo “è ripristinare il bipolarismo con sistema proporzionale e sbarramento al 5%: quella soglia spinge al voto utile, e noi possiamo diventare il primo partito italiano, il perno di ogni possibile maggioranza anti-sovranisti”.

“Ho girato 140 piazze elettorali – afferma ancora Zingaretti – quando nessuno della maggioranza ci metteva la faccia. Con i nostri voti abbiamo fatto una trasfusione di sangue al governo. Adesso non vorrei che si approfittasse della ritrovata stabilità per prendersela comoda. Possibile che stiamo ancora a perdere tempo sul Mes? Voglio dirlo chiaro: l’obiettivo su cui si gioca quest’alleanza di governo non è più l’elezione del prossimo capo dello Stato, come si poteva ancora immaginare a gennaio, ma il Recovery plan e la ricostruzione del Paese”.