Al Copasir la spunta il leghista Volpi. Conte irritato accusa il colpo. Decisivo per l’elezione il passo indietro della Meloni. Che già batte cassa sulle candidature alle Regionali

E’ stata un’elezione sofferta quella di Raffaele Volpi alla presidenza del Copasir, il Comitato parlamentare sui servizi segreti. Entrato papa, grazie all’accordo sancito martedì sera nell’ufficio di Matteo Salvini al Senato fra i leader del centrodestra, l’ex sottosegretario alla Difesa del primo governo Conte alla vigilia del voto ha rischiato per qualche ora di uscire cardinale, a causa delle preoccupazioni espresse dalla maggioranza sull’indicazione di un nome leghista su una casella così delicata. Preoccupazioni ufficialmente legate alla scivolosa vicenda dei presunti fondi russi al Carroccio, ma in realtà a mettersi di traverso sarebbe stato lo stesso premier Giuseppe Conte, leggendo la mossa del “nemico” Salvini di piazzare un suo fedelissimo a sovrintendere l’intelligence in un momento cruciale per l’affaire Russiagate, un palese atto di sfida.

Non a caso la prima dichiarazione del neo presidente del Copasir, eletto con sei voti – un voto è andato a Elio Vito, mentre i tre esponenti grillini hanno optato per scheda bianca – è stata molto chiara in merito: “Non è il presidente del Consiglio a decidere le priorità, è il Comitato. Siamo ovviamente disponibili, nel momento in cui il Comitato avrà fatto il suo ordine del giorno insieme a tutti i rappresentanti di tutti i gruppi sicuramente contatteremo la segreteria del presidente Conte e concorderemo con lui i tempi dovuti per questi incontri che sono così spesso sollecitati”, ha tenuto a puntualizzare Volpi rispondendo in transatlantico ai giornalisti che gli chiedevano se l’audizione del premier sui colloqui romani fra il ministro di Trump William Barr e i vertici dei nostri servizi fosse prioritario.

Soddisfazione per la fumata bianca al primo scrutinio su quello che era il candidato unitario delle opposizioni, espressa da tutto il centrodestra; ovviamente dalla Lega – Volpi è il secondo leghista, dopo Giacomo Stucchi, a occupare la poltrona più importante a Palazzo San Macuto – ma anche dal partito di Giorgia Meloni che con il capogruppo al Senato Luca Ciriani ha tenuto a sottolineare come “La lealtà e la correttezza di Fratelli d’Italia ha garantito, come concordato, l’elezione a presidente dell’onorevole Volpi. In tal senso, ringrazio il senatore Adolfo Urso per il senso di responsabilità e di lealtà dimostrato.

FdI si conferma, quindi, forza politica responsabile e affidabile, capace di una visione che va oltre il suo personale interesse e che guarda piuttosto a quello del centrodestra”. Un modo elegante per dire “Ora vediamo se da parte di Salvini verranno rispettati i patti”. Concetto ribadito anche dal diretto interessato Urso, nome su cui la Meloni puntava molto, così in una nota: “Ieri (martedì, ndr) c’è stato un accordo nel centrodestra e, con il mio comportamento, ho consentito che questo accordo fosse rispettato”. Anche da Forza Italia, con Maurizio Gasparri, si parla di senso di responsabilità e di “scelta di coesione”. Tutto andato secondo le intese dunque… Per ora.