Sommerso di scatoloni ora Palazzo Koch è veramente un pacco. Gli sprechi infiniti della Banca d’Italia

di Carmine Gazzanni

La Banca centrale italiana e una pioggia di scatoloni di carta. Un accostamento, parrebbe, tra il fantascientifico e il grottesco. Peccato, però, che sia tutto reale. Così com’è reale la commessa. Solo due giorni fa, infatti, c’è stata l’aggiudicazione del bando di gara di Bankitalia per il rifornimento di scatole di cartone per il confezionamento a puntino delle banconote. Ecco, a proposito di banconote, il rifornimento costerà a Via Nazionale la bellezza di 185mila euro. Insomma, scatoloni come se piovesse su Palazzo Koch a un prezzo tutt’altro che modico. Ma, d’altronde, non c’è da stupirsi: Bankitalia in questi primi mesi d’anno si sta dando alla pazza gioia. Tra i bandi scaduti e in corso di aggiudicazione, ad esempio, c’è anche quello relativo alle “sedute per ufficio”. Non sia mai che i 7.078 dipendenti di Bankitalia lavorino scomodi. Tanto che nel capitolato tecnico si specificano tutti i requisiti che le sedie devono avere, dai tessuti (“prodotto munito dell’etichetta ecologica Ecolabel”) fino all’imbottitura (“etichetta Certipur”). Il tutto al modico costo di 670mila euro. C’è da stupirsi? Niente affatto. Solo poche settimane prima è stato indetto un altro bando per “fornitura arredi per ufficio”. Parliamo di cassettiere, scrivanie (rigorosamente “stondate”), tavoli per riunioni (della dimensione più varia). Il tutto per 3 milioni 150 mila euro.

CARA STAMPA – Ma non finisce qui. Perché, ovviamente, a Palazzo Koch è importante essere sempre costantemente aggiornati. E allora, dopo l’abbuffata di agenzia di stampa che palazzo Koch ha appena pagato (l’Adnkronos ha preso 68.329 euro, l’Agi 67.929, l’Ansa 84.250 e Askanews 50mila), ecco spuntare un altro bando di gara, questo per la “fornitura in abbonamento di periodici italiani e stranieri”. Giusto per non farci mancare nulla. Per i prossimi tre anni (dal 2017 al 2019) Palazzo Koch conta di spendere quasi oltre due milioni di euro, riservandosi però di prorogare l’accordo per un ulteriore anno, portando la golosa commessa a 3,4 milioni. Ma Palazzo Koch non si accontenta. E allora dopo cartoni e giornali di carta, c’è il bando ad hoc anche per la “fornitura di materiali cartacei per sistemi di stampa digitale”. Parliamo di risme su risme (oltre 44mila) tra cartoncini patinati e opachi. E anche qui non si bada a spese: 650mila euro.

DI TUTTO DI PIÙ – Tra i bandi in attesa di aggiudicazione, però, c’è di tutto. E così ecco spuntare l’importantissimo appalto relativo ai servizi per la “gestione integrata delle trasferte di lavoro del personale della Banca d’Italia”. Nei prossimi tre anni prenotare voli in Italia e all’estero, alberghi, predisporre visti e documenti di espatrio e addirittura badare al servizio di “noleggio auto con conducente sulle piazze di Roma/Frascati e Milano” sarà affidato a una società esterna. Che Palazzo Koch provvederà a pagare profumatamente: altri 720mila euro. Basta così? Niente affatto. Bankitalia, infatti, nei prossimi anni farà anche ricerche statistiche sui bilanci delle famiglie italiane. E allora ecco la commessa da 2,7 milioni di euro per realizzare, in media, ottomila interviste all’anno. E arriviamo ora alla fine di questo nostro intenso viaggio. Perché se tante banconote vengono confezionate in scatole, altre vengono distrutte. Triturate e poi portate all’impianto di termovalorizzazione di Roma. Un viaggio che però costicchia. Quasi centomila euro.

Twitter: @CarmineGazzanni