Buone notizie dall’Istat. A marzo la stima degli occupati è in crescita (+0,3%). Vale a dire 60mila nuovi posti di lavoro. E il tasso di disoccupazione cala al 10,2%

Buone notizie dall'Istat sul fronte del lavoro

A marzo 2019, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat, la stima degli occupati è in crescita rispetto a febbraio (+0,3%, pari a +60 mila unità); anche il tasso di occupazione sale, arrivando al 58,9% (+0,2 punti percentuali). L’aumento dell’occupazione è determinato da entrambe le componenti di genere e si concentra tra i minori di 34 anni (+69 mila); sono sostanzialmente stabili i 35-49enni mentre calano gli ultracinquantenni (-14 mila). Si registra una crescita dei dipendenti permanenti (+44 mila) e degli indipendenti (+14 mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine.

Le persone in cerca di un lavoro, sempre secondo l’Istat, calano del 3,5% (-96 mila). La diminuzione riguarda entrambi i generi e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione passa dal 10,5% al 10,2% con un calo di 0,4 punti percentuali, il dato più basso dopo agosto 2018 (era al 10,1%). La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a marzo è sostanzialmente stabile come sintesi di una diminuzione tra i minori di 34 anni e un aumento tra gli over 35. Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il terzo mese consecutivo.

La disoccupazione tra le persone tra i 15 e i 24 anni a marzo 2019 è sceso al 30,2%, il dato minimo da ottobre 2011. Lo rileva l’Istat spiegando che nel mese si è registrata una riduzione di 1,6 punti rispetto a febbraio e di 2,5 punti su marzo 2018. Il tasso di occupazione in questa fascia di età è del 18,6% con una crescita di 0,9 punti su febbraio e di 1,1 punti su marzo 2018.

Nel periodo da gennaio a marzo 2019 l’occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2%, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0%, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4%, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3%, +14 mila). Nel trimestre all’aumento degli occupati si associa un calo delle persone in cerca di occupazione (-1,8%, pari a -50 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -18 mila).

Su base annua l’occupazione cresce dello 0,5%, pari a +114 mila unità. L’espansione interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3%, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, -35 mila).

“I numeri sull’occupazione – commenta il vicepremier Luigi Di Maio su Facebook – ci raccontano cosa accade nel paese e come il Decreto Dignità sia stato la chiave di volta per far ripartire l’occupazione. Abbiamo avuto ragione a puntare sulla stabilità del lavoro, questo ha fatto ripartire l’occupazione. Le aziende non possono perdere il bagaglio di conoscenze e esperienze dei propri lavoratori e stabilizzano chi merita”.

“I dati comunicati dall’Istat – ha commentato invece il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria -mettono in evidenza il positivo andamento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che scende a marzo al 10,2%. Da segnalare in particolare, oltre all’aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale al 58,9%, toccando i massimi dall’aprile 2008. Numeri che testimoniano la solidità e la tenuta dell’economia italiana”.