Chi è il broker arrestato dai giudici del Vaticano. Torzi è indagato per estorsione e truffa. L’inchiesta riguarda la compravendita milionaria di un immobile a Londra

E’ detenuto in una camera di sicurezza all’interno della Caserma della Gendarmeria vaticana, il broker, di origini molisane, Gianluigi Torzi, arrestato ieri su ordina dell’autorità giudiziaria della Santa Sede, al termine di un interrogatorio da parte del promotore di giustizia Gian Piero Milano e dell’aggiunto Alessandro Diddi, nell’ambito dell’inchiesta, sulla compravendita di un immobile a Londra acquistato dal Vaticano a un prezzo (350 milioni di euro) triplicato rispetto al valore iniziale (circa 130), che ha coinvolto una rete di società e alcuni funzionari della Segreteria di Stato. A Torzi, ha riferito nel pomeriggio di ieri la Sala stampa Vaticana, sono stati contestati vari episodi di estorsione, peculato, truffa aggravata e autoriciclaggio, reati per quali la legge vaticana prevede pene fino a 12 anni di reclusione. In particolare il broker avrebbe estorto una cospicua somma alla Santa sede, circa 15 milioni di euro, condizionando la restituzione delle quote della Gutt Sa, la società di cui Torzi aveva ceduto 30mila azioni senza diritto di voto al Vaticano (mantenendone 1000 con diritto di voto) e che gestisce l’immobile londinese di Sloane Avenue. L’estorsione, sempre gli inquirenti d’Oltretevere, sarebbe maturata dopo la mancata disponibilità della Santa Sede di sottoscrivere un bond di 30 milioni di euro.