Chiudere la stagione dei litigi. Così si riporta serenità nel Paese. Parla il deputato M5S, Adelizzi: “Gli alleati stiano ai patti. Il vero banco di prova sarà il taglio dei parlamentari”

“Su Sozzani era un voto diverso, tutto interno alla Camera”. Tutt’altra cosa sarà, invece, la quarta e ultima votazione sulla riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari. Che, secondo il deputato Cinque Stelle, Cosimo Adelizzi, compenente della commissione Bilancio della Camera, sarà il primo vero banco di prova del nuovo Esecutivo. Quanto ai renziani, tornati alla ribalta dopo la scissione del Pd, il messaggio è chiaro: “Nessuno, nemmeno i nuovi ‘vivaisti’, si può permettere di riaprire la stagione dei litigi”.

Di Battista non si fida del Pd, Di Maio aspetta Zingaretti alla prova dei fatti: la cartina di tornasole sarà il taglio dei parlamentari?
“Sono d’accordo con Luigi Di Maio quando dice che si tratta della prima prova di questo Governo. Il nostro capogruppo Francesco D’Uva lo ha detto: già mercoledì avremo la data della quarta e ultima votazione a Montecitorio. Oltre che una riforma importantissima, è un bagno di realismo che i cittadini si aspettano da troppo tempo dalla politica”.

Però intanto la Camera ha salvato il forzista Sozzani dall’arresto con il voto decisivo di una quarantina di franchi tiratori: Pd e renziani i principali sospettati. Le premesse non sembrano delle migliori, non crede?
“Non facciamo confusione. Al nuovo Governo ha fatto da premessa una votazione sulla fiducia ampiamente superata in Parlamento. Su Sozzani era un voto diverso, tutto interno alla Camera. Sul voto segreto (che secondo noi va abolito) il Movimento è stato compatto, altri invece hanno deciso di discostarsi dagli orientamenti dei gruppi d’appartenenza e difendere questo privilegio. Però lo ripeto: non era un voto su un atto del governo”.

A proposito di fiducia, dopo la scissione e la nascita di Italia Viva, oltre che del Pd dovrete fidarvi anche di Renzi. Non temete che cercherà di condizionare l’azione del Governo facendo leva sui numeri della maggioranza per i quali è diventato decisivo?
“Questo è un Governo nato per riportare alla normalità un Paese che altri stavano destabilizzando solo per ottenere più poltrone. Nessuno, nemmeno i nuovi ‘vivaisti’, si può permettere di riaprire la stagione dei litigi. Si è creato un buon bilanciamento tra forze politiche, ci sono gli anticorpi contro eventuali tentativi di condizionamento pretestuoso”.

Perché il Governo giallorosso, passato da tre a quattro azionisti con lo strappo di Renzi, dovrebbe durare di più del precedente Esecutivo, la cui maggioranza era sorretta solo da due contraenti?
“L’ho detto. C’è un buon equilibrio, con la garanzia di un premier che ha già dato prova di affidabilità e autorevolezza. C’è la serietà con cui il Movimento porterà a casa altri provvedimenti che il Paese chiede con forza. Non dipende dal numero di azionisti, ma dalla lealtà con cui si collabora nell’interesse degli italiani”.

Dopo i bagni di folla del Papeete Beach, Salvini si prepara a tornare in piazza a Roma il 19 ottobre. Decisamente meno si parla, invece, di Italia Cinque Stelle in programma il 12 e il 13, sempre di ottobre, ma a Napoli. Sarà un’occasione per riallacciare il filo con la base dopo il cataclisma della crisi di Governo estiva? Cosa c’è in agenda?
“Quelli che devono riallacciare con i cittadini non siamo noi, ma chi li ha messi in pericolo scatenando una crisi immotivata. Per noi a Napoli sarà una festa: sono i primi 10 anni del Movimento. Laboratori sull’ambiente, dibattiti con esperti ed esponenti del governo. Tanti momenti d’incontro, come le agorà. Sarà anche un momento di crescita e riflessione. Ci racconteremo risultati ottenuti, errori e progetti per il futuro. Non vedo l’ora”.