Colpi di sole e illusioni a Palazzo Chigi

di Gaetano Pedullà

Eppur si muove! Che tonti noi della Notizia, uno dei pochissimi giornali rimasti in Italia che un giorno sì e l’altro pure avvisano i lettori: questo governo delle larghe intese e dei larghissimi dissidi farà pochissimo. Piccole iniziative. Qualche pezza qua e là. Ma poi nulla delle grandi riforme che servono al Paese. A sentire il Consiglio dei ministri, ieri invece si sono fatte grandi cose. Si taglia il finanziamento ai partiti. E si aiuta l’economia con la proroga dei bonus fiscali sulle ristrutturazioni edilizie. Bonus esteso all’acquisto degli arredi (fino a dieci mila euro) e che sale al 65% per gli interventi destinati al risparmio energetico. Bene, bravi, bis, dunque? Meglio di no. Se si guarda infatti un po’ più in profondità, sotto la vernice, la montagna ha partorito solo topolini. Andiamo per ordine. I bonus fiscali sono un grande incentivo. Le aziende di settore li hanno difesi a spada tratta. Ma quale proprietario di casa farà mai dei lavori di adeguamento se non ha un euro in tasca e le banche non gli fanno credito? Perché le banche – come ha ricordato anche ieri il governatore di Bankitalia Visco – ti inseguono se devi pagare, ma sono evanescenti, silenti, forse possiamo dire anche omertose quando devono rispondere a chi chiede un prestito o un mutuo. Alla stessa maniera, la storia del finanziamento alla politica rischia di restare solo un annuncio, o giù di lì. Anziché fare un decreto – l’unica strada se il governo ci crede davvero ed è pronto a metterci la faccia, non solo i tweet – Palazzo Chigi ha partorito un disegno di legge destinato a un percorso insidioso e accidentato in Parlamento. Nel merito, inoltre, la riduzione totale arriverà solo tra tre anni (come a dire: chi ci sarà vedrà!). E poi ci si stupisce se gli italiani non vanno più a votare.