Concorsopoli in Umbria, il M5S aveva già denunciato. Liberati: “Il Pd ha chiuso gli occhi. Ora bisogna indagare sugli appalti poco trasparenti”

Intervista al consigliere regionale M5S in Umbria Andrea Liberati

Il Movimento 5 stelle aveva denunciato in tempi non sospetti che qualcosa nel campo della sanità e dei concorsi non tornava. “Ma alle nostre denunce la classe dirigente del Pd ha fatto orecchie da mercante”, denuncia Andrea Liberati, consigliere regionale M5S in Umbria.

Insomma, voi l’avevate detto.
Non solo l’abbiamo detto, ma l’abbiamo scritto anche in una miriade di interrogazioni e in una serie di esposti depositati in Procura. Ovviamente non ci ascriviamo alcun merito: noi abbiamo fatto solo la nostra parte per gli umbri e per i tanti esclusi di un sistema che va avanti da decenni.

Addirittura?
Parliamo di un sistema asfissiante per il quale non è entrato un filo di ossigeno. Quel poco che c’era è stato riservato agli amici degli amici. Nessuna sorpresa, purtroppo.

Non si può dire lo stesso per il Pd e per la presidente Marini.
La reazione ipocrita da sepolto imbiancato della presidente della Regione nella conferenza stampa-monologo di qualche giorno fa, è l’ultimo tristissimo atto di un meccanismo ormai declinato.

La presidente ha detto di essere vittima del sistema.
Appunto. La Marini ha negato la realtà di fronte al trojan che testimonia l’incontro tra la presidente e l’arrestato, Emilio Duca. Che altro c’è da aggiungere o da fare se non uscire in punta di piedi?

Ci sono intercettazioni in cui si tira in ballo anche la massoneria. Scenario plausibile?
Storicamente e culturalmente in Umbria è ben presente la massoneria, specie a Perugia. Vorrei dire di più: era noto come in certi ambienti le massonerie politiche e quelle propriamente delle logge abbiano lottizzato tanti ambienti della città di Perugia e dell’Umbria, dalla politica all’università a tutto quello che ne consegue. Quello che va evidenziato è che si parla di molto altro, non solo di massoneria. Nelle intercettazioni ci sono pesanti omissis. Parliamo di una ramificazione totalizzante che ha chiuso i cieli della libertà in questa Regione.

Ora? Elezioni anticipate?
Mettere in sicurezza le istituzioni è la priorità. Bisogna innanzitutto assicurare continuità sotto il profilo amministrativo nella sanità. Poi viene l’aspetto politico: oggettivamente è chiaro che la Marini deve fare un passo indietro. Poi vedremo quale sarà il calendario politico-elettorale in senso stretto.

Quel che è certo, mi par di capire, è che comunque chiederete le dimissioni della Marini.
Qui c’è un grosso problema politico: c’è una presidente dimezzata, commissariata, che aveva appena nominato i commissari che avevano a loro volta già indagini giudiziarie ben note. Che ci fosse un problema era noto da tempo. E a fronte di questo, si sono chiusi bocca e occhi e tappato le orecchie.

L’assessore Bartolini, che ha preso la delega alla Sanità al posto di Barberini (arrestato, ndr), ha chiesto scusa agli umbri. Che effetto le ha fatto?
Noi abbiamo il privilegio, in qualità di rappresentanti del popolo, di poter incontrare tante persone perbene. E confidi sempre che anche i tuoi colleghi lo siano. Mi auguro soltanto che siano parole sincere, diversamente da quelle ascoltate negli ultimi mesi e anni. Attendiamo ora che si squarci il velo anche sul tema degli appalti, su cui pure abbiamo presentato decine e decine di esposti in Procura.