Coronavirus, l’indice di trasmissibilità è al di sotto di 1 in tutte le regioni. Segnali positivi dall’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute

“Al momento in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all’epidemia di Covid-19. È questo in sintesi il risultato del monitoraggio degli indicatori per la cosiddetta Fase 2 per la settimana tra il 25 e il 31 maggio. Si sottolinea che, per i tempi tra esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione 2-3 settimane prima, ovvero durante la prima fase di riapertura (tra il 4 e il 18 maggio 2020)”. A riferirlo al Ministero della Salute rendendo noti i risultati del nuovo monitoraggio epidemiologico.

“Complessivamente – riferisce il ministero guidato da Roberto Speranza – il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia è favorevole con una generale diminuzione nel numero di casi ed una assenza di segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali. Si rileva inoltre un forte miglioramento della qualità e dettaglio dei dati inviati dalle Regioni/PPAA al Ministero della Salute ed all’Istituto Superiore di Sanità e discussi nella Cabina di Regia”.

Persiste, in alcune realtà regionali, “un numero di nuovi casi segnalati ogni settimana elevato seppur in diminuzione. Questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante”. In quasi tutta la penisola, aggiunge lo stesso ministero, “sono documentati focolai di trasmissione attivi”. “Tale riscontro – prosegue la nota -, che in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti, evidenzia tuttavia come l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa”.

La stima dell’indice di trasmissibilità (Rt) per data inizio sintomi nel periodo dal 12/5 al 25/5, calcolato al 3/6/2020, “mostra valori medi al di sotto di 1” in tutte le Regioni e le province autonome. “Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo possono verificarsi temporanee oscillazioni con Rt>1 a causa di piccoli focolai locali, senza che questo rappresenti necessariamente un elemento preoccupante”.

“Le misure di lockdown in Italia – conclude il ministero della Salute – hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/province autonome. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla prima fase di transizione, è complessivamente positiva”.