Corteggiami con l’App, stupido! Al tempo dei social meglio andare subito al punto. E un click decide se l’anima gemella è pure di Sinistra

Spasmodica, continua, frenetica. È la ricerca dell’amore, ai tempi dei social. E sono proprio questi, i social network, a trasformarsi in cupido per utenti incapaci (almeno all’inizio) di abbandonare lo schermo per cercare la propria metà della mela. All’orizzonte ci sono però alcune novità, anche se in fin dei conti non si tratta di nulla di troppo diverso da quello a cui ci hanno abituato le numerosissime app di incontri in circolazione da anni: sistemi finalizzati ad appagare la voglia di entrare in contatto con l’altro, di costruire una relazione, fisica o spirituale che sia, attraverso chat, messaggi e profili virtuali. Solo una volta che si è rotto il ghiaccio, solo dopo conversazioni, avances e discussioni dietro lo schermo, si decide se vale la pena buttarsi. È così che funziona ai giorni nostri il dating, il vecchio caro corteggiamento di una volta, quando l’unico schermo che si poteva creare era quello della carta e delle lettere scritte a mano (e già dalla calligrafia si dava – o no – una possibilità al pretendente).

PAZZI PER IL DATING. Quel corteggiamento oggi è trasformato, come ci suggerisce la stessa parola “dating”, perché online anche in amore l’inglese batte le altre lingue, senza che possano nulla i baci “alla francese” e l’accento italiano, considerato tra i più sexy dai sondaggi che circolano sempre online. Ma se la tecnologia continua ad avanzare, anche l’amore 2.0 non può prescindere dall’evoluzione. Ed ecco la novità: se si è stanchi di dover riempire gli appuntamenti con conversazioni impegnate per carpire valori, idee e colore politico dell’interlocutore, e si è orientati politicamente a Sinistra, si può scaricare Ptinder.

Se invece si è amanti dell’arte ma si teme sempre di rovinare la prima uscita con il racconto dell’ultimo museo visitato, l’app giusta è Muzing. Insomma, per trovare l’amore basta un click. Dove siano finiti gli sforzi per accendere l’interesse nell’altro non è del tutto chiaro. Sforzi che in fondo non sono del tutto spariti, e questo va detto, ma a quasi nessuno piace più fare. Condividere gli stessi valori e avere le stesse passioni diventa così imperativo imprescindibile per chi cerca sui social l’anima gemella. E Ptinder ti risparmia di impelagarti con un/una simpatizzante del Cavaliere, mentre Muzing ti trovare senza giri di telefonate altre persone con cui andare al museo. E non importa se tutto questo rischia di sfociare in una polarizzazione di interessi o nell’impossibilità di entrare in contatto con ciò che è diverso da noi. Perché se “gli opposti si attraggono” questo sembra esser diventato esclusivamente il secolo del “chi si somiglia si piglia”.