Crollo nella Metro di Roma. Il cerchio si stringe sull’Atac. La scala mobile della fermata Repubblica ferì 24 tifosi del Cska Mosca. Nel mirino tre dirigenti e un manutentore

Svolta nell'inchiesta sul crollo della scala mobile della fermata Repubblica della Metro di Roma

I cori da stadio dei tifosi russi, poi il boato e, infine, lo schianto di una scala mobile della fermata Repubblica della Metro di Roma. Era il 23 ottobre quando, a poche ore dal fischio d’inizio del match tra Roma e Cska Mosca, alcuni supporter rimasero coinvolti in un terribile quanto pauroso incidente. Una vicenda che, dopo poco più di un mese, è vicina ad una svolta perché nel mirino del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e del pubblico ministero Francesco Dall’Olio sono finiti i presunti responsabili. Si tratta, da quanto emerge, di tre persone che hanno rivestito ruoli verticistici all’interno dell’azienda Atac, in particolare nel settore della manutenzione degli impianti, in aggiunta al legale rappresentante della ditta che si sarebbe occupato della manutenzione della scala mobile crollata.

Nomi questi che presto potrebbero finire nel registro degli indagati già nel corso di questa settimana e con le pesanti accuse di lesioni e disastro colposo dato che, in quell’occasione, ben 24 tifosi russi rimasero feriti e uno di loro, ricoverato in codice rosso, rischiò perfino l’amputazione di un piede. Proprio i supporter del Cska, nell’immediatezza dei fatti, finirono sotto accusa. Alcuni testimoni dei fatti, riferirono di averli visti salire in massa sulla scala mobile, caricandola all’inverosimile per poi esibirsi in canti, cori e saltelli.

Un racconto che, però, veniva smentito dai video delle telecamere di sicurezza della stazione e da quelli registrati in quei tragici attimi proprio da alcuni di loro. Filmati che, nel volgere di pochi minuti, finivano su Youtube diventando a dir poco virali. Ed è proprio da questi video, finiti nel fascicolo dei magistrati, che i magistrati notavano qualcosa di estremamente anomalo che faceva drizzare loro le antenne. La scala, infatti, di colpo accelerava, trascinando con sé tutti gli occupanti. I ragazzi, non capendo cosa stesse succedendo, ridacchiavano di questa insolita situazione che, forse, sembrava loro simile ad una giostra. Ma pochi attimi dopo, la folle corsa dei nastri li faceva capitolare uno dopo l’altro trasformando canti e risatine in grida di dolore e terrore.

L’indagine, ben lontana dall’essere conclusa, non poteva che iniziare con il sequestro della stazione che è tutt’ora inutilizzabile e che non lo sarà probabilmente per mesi. Dopo aver messo in sicurezza l’area, i magistrati di piazzale Clodio hanno acquisito i numerosi video, tra cui quelli delle telecamere di videosorveglianza, e le testimonianze degli ultrà del Cska dai quali iniziavano ad emergere inquietanti sospetti sulla natura dell’incidente. Secondo la ricostruzione dei pm, infatti, numerosi dettagli dell’accaduto facevano pensare ad un possibile guasto tecnico, verosimilmente la rottura di un pezzo meccanico, forse addebitabile ad Atac o ai manutentori. Così, lavorando a fari spenti sulla vicenda e cercando di evitare ogni clamore mediatico, i magistrati avrebbero finalmente individuato i presunti responsabili.