Da oggi entrano a scuola solo i bambini in regola con i vaccini. Nessuna proroga. La ministra della Salute Grillo: “Resti l’obbligo per il morbillo”

Da oggi scatta l'obbligo dei vaccini previsto dal dl Lorenzin

Da oggi si entra a scuola soltanto con un certificato che attesti la regolarità delle vaccinazioni. E’ quanto prevede la legge Lorenzin approvata nel luglio 2017. Dunque i bambini da zero a sei anni non in regola non possono accedere agli asili nido e alle scuole dell’infanzia. Quelli nella fascia d’età 6-16 anni, invece, potranno entrare. In entrambi i casi, se i genitori rifiuteranno ripetutamente di far vaccinare i figli, incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dalla legge.

La ministra della Salute, Giulia Grillo, non ha concesso la proroga per presentare i documenti, che la scorsa settimana era stata richiesta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Senza vaccino, niente scuola”, ha detto la ministra in un’intervista a Repubblica sottolineando che per il morbillo sarebbe opportuno “tenere misure obbligatorie”. “La prima proroga – spiega la ministra – l’aveva fatta il precedente governo perché non aveva attivato l’anagrafe nazionale. Noi abbiamo prorogato ancora perché eravamo appena arrivati e restavano le stesse criticità burocratiche. Ora tutti hanno avuto il tempo per mettersi in pari”.

Secondo la ministra della Salute, non saranno molti i bambini che questa mattina non potranno entrare a scuola perché non in regola con i vaccini, soprattutto perché i genitori “sono molto più responsabili di quanto spesso si racconta. Quelli che non vogliono vaccinare sono una esigua minoranza”. La legge Lorenzin, secondo la Grillo, “è stata una misura emergenziale, nata dalla necessità di colmare un gap di coperture creatosi in diversi anni precedenti e da quella di rispondere all’epidemia di morbillo”. “I dati sono migliorati per i nuovi nati – ha aggiunto -, ma il dl Lorenzin non può incidere sui giovani adulti vulnerabili, quelli fuori dall’età scolastica. Questa è la critica principale a quella legge: aver puntato tutto e solo sull’obbligo sperando che bastasse”.