L'Editoriale

L’Istat e le incredibili statistiche sugli occupati

Per l’Istat non c’è nessuna contraddizione nei dati sul lavoro. Alzi la mano però chi ci ha capito qualcosa.

Per l’Istat non c’è nessuna contraddizione nei dati sul lavoro. Alzi la mano però chi ci ha capito qualcosa. E chi a questo punto crede ancora al nostro istituto di statistica. Se un giorno ci dicono che gli occupati diminuiscono, quello dopo sappiamo che i posti aumentano. Una rivelazione certifica che la sfiducia è tanta da spingere i giovani a rinunciare persino all’inutile invio dei curriculum, mentre il sondaggio dopo attesta che si riduce il numero dei cosiddetti Neet, cioè gli inattivi che non studiano e non lavorano.

Ora è risaputo che dai tempi di Trilussa la statistica non è esattamente una scienza esatta. “Secondo le statistiche d’adesso – scriveva già all’epoca il poeta romano – risurta che te tocca un pollo all’anno. E se nun entra nelle tue spese, t’entra nella statistica lo stesso perché c’è un antro che ne magna due”. Quindi su certi numeri lasciateci un po’ d’incertezza. Ma passare continuamente da un polo all’altro del pianeta è un’altra cosa. Qui qualcuno ci sta prendendo in giro. E a furia di dirci un giorno che è tutto rosa e l’altro che è tutto nero alla fine non crederemo più neppure ai colori.