Elezioni politiche, qui Centrodestra. Brunetta riconosce il sorpasso a Forza Italia: “Se più seggi alla Lega, Salvini candidato premier”

Elezioni politiche, qui Centrodestra. Brunetta riconosce il sorpasso a Forza Italia: "Se più seggi alla Lega, Salvini premier"

Non ha la maggioranza, almeno stando ai dati a disposizione mentre scriviamo. Ma la coalizione di Centrodestra canta vittoria e sogna il Governo. “Arriveranno sorprese dai collegi uninominali”, dicono da Forza Italia, dove però, per la prima volta nella storia, devono fare i conti col sorpasso della Lega. Sia alla Camera sia al Senato, infatti, stando alle stime di SWG per il TgLa7, il partito di Matteo Salvini supera quello di Silvio Berlusconi: 17,3% contro 14,3 nel primo caso (seconda proiezione), 17,6% contro 14,5 nel secondo (quarta proiezione). Alle Politiche di cinque anni fa, il Carroccio non andò oltre il 4,1%. Salvini commenta a caldo su Twitter, pubblicando una foto di lui sorridente accompagnata da un “grazie!”. In Veneto, la Regione di Luca Zaia, la Lega tocca – sempre stando alle prime proiezioni – il 32,4%. Che succede adesso? “Parleremo prima coi nostri alleati”, scandisce Giancarlo Giorgetti, eminenza grigia del partito, che si presenta in sala stampa insieme all’altro vicesegretario, Lorenzo Fontana. “Sappiamo cosa dobbiamo fare e guardiamo al futuro con serenità e consapevolezza. Credo che la sfida di Salvini sia stata vinta”.

Meglio: “È una grande soddisfazione per la Lega e per Salvini: partivamo dal 4% e le proiezioni ci dicono che siamo al 16-17, i dati reali forse di più. È un momento storico per noi”. Forza Italia però non si da per vinta. “La regola dice che chi fra Lega e noi prende più seggi, non voti, indica il candidato premier comune – mette in chiaro Renato Brunetta –. Quindi se la Lega avrà più seggi di noi Salvini sarà assolutamente anche il nostro candidato premier per il nuovo governo di Centrodestra”. L’ex ministro della Pa si dice certo che “ci sarà la fila per entrare” a far parte dei gruppi parlamentari, garantendo così alla coalizione i numeri per governare autonomamente. Insomma, il ritorno alla stagione dei responsabili iniziata ai tempi di Razzi e Scilipoti.

Anche il terzo pezzo della coalizione, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, canta vittoria. Il partito dell’ex ministra per la Gioventù infatti raddoppia i voti raccolti nel 2013 (2%) attestandosi al 4,3% a Montecitorio (seconda proiezione SWG per il TgLa7) e al 4,1% a Palazzo Madama (quarta proiezione). “L’operazione di messa in sicurezza della destra è ormai consolidata”, dice raggiante il capogruppo di FdI alla Camera, Fabio Rampelli, unico esponente di spicco del partito a presidiare il comitato elettorale allestito alla Garbatella, a pochi passi dalla Regione Lazio. “Mi auguro che nella coalizione non accada nulla e che possa reggere anche nel caso di un sorpasso della Lega su Forza Italia”. Male invece Noi con l’Italia-Udc, la cosiddetta “quarta gamba”. Sempre secondo SWG, il movimento centrista, che riunisce al suo interno i vari Raffaele Fitto e Lorenzo Cesa, non riesce a raggiungere la soglia minima del 3% fermandosi all’1% alla Camera (seconda proiezione) e all’1,1% al Senato (quarta proiezione). Risultato frutto anche del primo posto del M5s in Puglia, feudo dello stesso Fitto.