Elicotteri italiani all’amianto. La Marina dice stop ai voli

di Andrea Koveos

La Marina militare ha disposto sospensione di tutte le attività di volo con elicotteri AB 212 e AB412, a seguito di alcune immediate verifiche con esito positivo rispetto alla presenza di amianto. Un fermo dei velivoli con la sola eccezione delle attività di soccorso in mare.
La presenza dell’amianto su alcuni elicotteri era nota al ministero delle Difesa fin dal lontano 1996: ora, il carteggio tra l’azienda produttrice Agusta Westland e il Ministero della Difesa, pubblicato anche dalla Notizia, il conseguente avvio di indagini giudiziarie, la presentazione di un’interrogazione parlamentare e la visita di un gruppo di deputati in una delle caserme ove si trovano gli elicotteri, hanno fatto uscire allo scoperto anche il Mario Mauro che in un primo momento aveva dichiarato di non saperne nulla. Il ministro ha avviato un’indagine interna dopo aver disposto la bonifica degli elicotteri.

Le indagini
Una decisione positiva, ma tardiva, arrivata solo dopo la denuncia di Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia “Il problema prioritario adesso non è il “rischio amianto”, il problema reale sul quale Mauro deve rispondere è perché la Difesa sapeva e per decenni non ha fatto nulla per applicare la legge”. Copia della corrispondenza tra il Ministero della Difesa e l’azienda che produce gli elicotteri, Agusta Westland, ora nelle mani delle procure militari di Roma e Napoli, ha evidenziato la delicatezza della questione, grazie anche alla segnalazione da parte del Partito per la Tutela dei Diritti dei Militari. Agusta Westland, controllata della Finmeccanica, ha sempre provveduto, come si evince dal carteggio, ad informare il Ministero della Difesa di quali modelli da loro prodotti contenessero amianto. La controllata di Finmeccanica, allegando come prova tutto ciò che negli anni è stato inviato al Ministero della Difesa, che non poteva ignorare la presenza di amianto negli elicotteri, il 6 giugno scorso in una lettera inviata al Segretario Generale della Difesa scrive “Sin dal 1996 abbiamo trasmesso l’elenco di tutti i materiali pericolosi presenti sui nostri elicotteri”.

Agusta contro Ministero
La polemica tra l’azienda e il ministero della Difesa riguarda squisitamente una questione economica. Il dicastero sostiene che vista la mancata comunicazione di presenza di amianto le attività inerenti alla bonifica degli aeromobili dello Stato risultati contaminati dovranno essere interamente a carico del costruttore.
Non la pensa così Agusta Westland che invece dimostra, documenti alla mano, che il Ministero sapesse dal 1996. Non solo. Il costruttore ha fornito un elenco dettagliato con tutti i componenti di ciascun modello di elicottero segnaliti come fonti di rischio. Ma se il ministero era a conoscenza della presenza di amianto, l’equipaggio, invece, ignorava i rischi sulla salute provocati dal contatto con materiale cancerogeno.