L’emergenza si ridimensiona. 42 italiani sono guariti su 528 contagiati dal Coronavirus. Sovrastimati i casi forniti dalle Regioni. I positivi accertati dall’Iss sono 190

Sono 528, in 11 regioni e in una Provincia autonoma, quella di Bolzano, le persone contagiate dal Coronavirus secondo l’ultimo aggiornamento, diramato alle 12 di oggi, dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli. Nel dettaglio: i casi accertati in Lombardia sono 305, 98 in Veneto, 97 in Emilia-Romagna, 11 in Liguria, 3 nelle Marche, 3 nel Lazio, 3 in Sicilia, 2 in Piemonte, 2 in Toscana, 2 in Campania, 1 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1 in Abruzzo. I pazienti ricoverati con sintomi sono 158, 37 sono in terapia intensiva, mentre 279 si trovano in isolamento domiciliare. Di questi pazienti 42 sono guariti. Il numero delle vittime, ha spiegato ancora il capo della Protezione civile, è salito “a 14 ma stiamo aspettando l’esito dell’Istituto superiore di sanità”.

“Dal punto di vista della comunicazione ufficiale – ha detto Borrelli incontrando la stampa – diamo una informazione assolutamente trasparente, ma per l’Oms il dato che deve essere dato è quello validato dall’Iss che sta procedendo con le verifiche e confermerà, come credo che sia, i dati che stiamo dando. Per noi il canone dell’azione è massima trasparenza”.

“I casi positivi al Coronavirus – ha spiegato il consulente del ministero della Salute e membro del comitato esecutivo dell’Oms, Walter Ricciardi – si possono definire solo dopo la conferma dell’Iss ed ora sono circa 190; quelli comunicati dalle Regioni devono essere considerati come casi sospetti. Le Regioni hanno l’obbligo morale di seguire le indicazioni centrali altrimenti si genera il panico collettivo. Se si fossero attenute a questo nelle comunicazioni oggi avremmo 190 casi accertati”.

“I test strumentali – ha aggiunto l’esperto dell’Oms – fatti nei laboratori regionali hanno ancora margini di incertezza, ci possono essere falsi positivi e falsi negativi, per questo bisogna attenersi ai risultati dell’Iss. Altrimenti si sconcerta la popolazione. Anche in altri Paesi ci sono focolai, ma loro danno la conferma solo quando è certa. Il virus circola in tutto il mondo, noi siamo stati onesti e trasparenti ed abbiamo messo in moto una risposta importante. Bisogna fare fronte comune, le prossime due settimane saranno importanti”.