Gentiloni airlines: 485mila euro di viaggi nel 2017. L’anno prima Renzi ha speso in trasferimenti solo 11mila euro

Nessuno batte Gentiloni Airlines. Nel 2017 i suoi viaggi sono costati 485mila euro solo tra rimborsi benzina, viaggi in aereo o in treno

Sarà anche moderato e quasi impercettibile, ma nessuno dica che Paolo Gentiloni sia un tipo sedentario. Tutt’altro. Nel 2017 i suoi viaggi, sia in Italia che all’estero, sono costati 485mila euro solo tra rimborsi benzina, viaggi in aereo o in treno. Tutto lecito, per carità. Specie se si considera che, spesso e volentieri, il presidente del Consiglio si sposta con larghe delegazioni al seguito. Ad aprile, ad esempio, Gentiloni è partito in viaggi di servizio otto volte tra mete italiane ed estere, portandosi dietro, in totale, 178 persone e spendendo 74mila euro e rotti per i trasferimenti.

Per comprendere quanto “volatile” sia stato Gentiloni, basta fare il confronto col suo prodecessore, Matteo Renzi. Nel corso del 2016, secondo i dati riportati sul sito di Palazzo Chigi, l’allora presidente del Consiglio ha speso per viaggi e missioni 11mila euro. Una differenza netta. Specie se si considera che, accanto alle spese per gli spostamenti, ci sono, ovviamente, quelle relative a pasti e pernottamenti. Ed ecco allora che il conto sale. E non di poco: nel corso del 2017 Gentiloni si è spostato, in totale, 95 volte, spendendo come detto quasi 485mila euro tra biglietti aereo, treni e carburante per le auto di servizio; cui si aggiungono altri 315mila euro per vitto e alloggio. Ma non basta: spunta, infatti, un’altra voce nelle tabelle di Palazzo Chigi, relative a non meglio precisate “indennità di missione”. In questo caso la spesa per l’anno scorso si è attestata a 69mila euro e rotti. In totale, dunque, i viaggi e le missioni del nostro presidente del Consiglio (con delegazioni al seguito) sono costate nel corso del 2017 la bellezza di 870mila euro.

Non male, considerando che, facendo lo stesso conto per il 2016, non andiamo oltre i 25mila euro. Né regge il confronto con altri elementi di spicco del Governo. Per dire: la sottosegretaria Maria Elena Boschi ha speso, tra spostamenti, pernottamente e pasti, poco più di 50mila euro nel corso del 2017; la ministra Marianna Madia anche meno: poco più di 22mila euro. Né il quadro cambia andando di dicastero in dicastero. Un esempio su tutti: secondo i dati riportati dal ministero dell’Economia, nel 2017 tra i viaggi di missione di Pier Carlo Padoan e il suo vice, Enrico Morando, arriviamo a una spesa complessiva di 48mila euro. Nessuno batte Gentiloni Airlines.