Giachetti e il conflitto d’interessi. Il deputato del Pd si sta battendo da giorni per salvare Radio Radicale. L’emittente dove lavora la sua ex moglie

Nulla di illegittimo o da giustificare, per carità, ma nella battaglia che Roberto Giachetti sta fieramente combattendo per salvare il finanziamento pubblico a Radio Radicale c’è un particolare che ai più è sconosciuto: tra i giornalisti dell’emittente c’è anche l’ex moglie Giovanna Reanda, tra l’altro madre di due figli avuti insieme. La lotta del deputato, riferimento dei renziani all’ultimo congresso vinto da Nicola Zingaretti, è mossa senza dubbi da motivi ideali, avendo Giachetti un importante passato da radicale e una storia anche dentro la Radio costruita da Marco Pannella, ma un parlamentare che si batte per indirizzare milioni di euro pubblici a un’azienda privata dove lavora la moglie in un Paese normale configura quello che si chiama conflitto d’interessi.

Chi conosce personalmente Giachetti adesso farà un salto dalla sedia. Il suo movimentismo, gli scioperi della fame, la tensione morale sono indiscutibili e ne fanno un personaggio politico esemplare. Caratteristica che non muterebbe anche in questa specifica vicenda, se non fosse che questo interesse personale e familiare di Giachetti è del tutto ignoto al grande pubblico, in questa fase diviso tra chi pretende di farla finita con il privilegio di un maxi finanziamento pubblico concesso da decenni a Radio Radicale, e chi invece vuole tenere in vita un’azienda che ha svolto una funzione politica importantissima, soprattutto quando non c’erano lo streaming e le testate Rai con cui seguire i lavori parlamentari.

Nello stesso Movimento Cinque Stelle, che in nome del contrasto agli sprechi sta premendo per non rinnovare la convenzione con la radio, ci sono opinioni contrastanti. Se il rubinetto si chiude, ha detto nei giorni scorsi il direttore Alessio Falconio, tra breve non ci saranno i soldi per gli stipendi dei dipendenti, e quindi anche per la moglie di Giachetti. Lui per protesta digiuna da giorni e per questo è finito pure in ospedale, come viene ben raccontato su molti giornali. Dove però nessuno ricorda – compreso l’interessato – quale sia in questa battaglia ideale il suo interesse personale.