Gioco d’azzardo, consumatori inconsapevoli

Di Antonello Di Lella

Slot machine, scommesse sportive, tagliandi gratta & vinci, bingo, lotterie e chi più ne ha più ne metta. È talmente ampia l’offerta dei giochi d’azzardo in Italia che risulta davvero difficile non cadere in tentazione e provare a sfidare la sorte. Per carità, nessuna irregolarità. Peccato, soltanto, che spesso la tentazione porta il giocatore a uscire dai binari della responsabilità e a mettere sul piatto più del previsto. Tanto che in Italia si contano tra 500 e 800 mila malati e circa 2 milioni di soggetti a rischio. Il gioco garantisce sì introiti alle casse dello Stato che, però, allo stesso tempo deve sostenere dei costi sociali e sanitari per la collettività molto alti; secondo un vecchio dossier di Libera, Azzardopoli2.0, ogni anno lo Stato sborsa per le cure tra i 5,5 e i 6,6 miliardi l’anno. Non proprio un grande affare.

A TUTTO GAMBLING
“Il problema sta dilagando”, denuncia Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente di Eurodap “si può giocare ovunque e dunque la tentazione cresce”. Ma i giochi possono creare compulsività? “Certo. Ed è determinata dalla facilità della reperibilità dell’offerta di azzardo che diminuisce la consapevolezza e annulla la riflessione”, spiega a La Notizia la dottoressa Vinciguerra, “più una cosa è diffusa e più viene considerata normale”.

PUBBLICITÀ A VALANGA
Altro aspetto finito nel mirino dei detrattori del gioco d’azzardo è la pubblicità. Giudicata eccessiva. Qualcosina in questo senso si è mosso con il governo che ha adottato delle accortezze maggiori rispetto al passato. Ma è chiaro che le grandi concessionarie del gioco provano comunque a invadere più spazio possibile per pubblicizzare i propri prodotti. “La pubblicità è legata alla normalizzazione dell’azione”, spiega la psicoterapeuta, “due anni fa, insieme a Massimiliano Dona, segretario generale dell’unione nazionale consumatori, abbiamo presentato anche un’interpellanza parlamentare. Da allora ci sono stati piccoli interventi, ma restano insufficienti. La pubblicità spiega in maniera veloce quelli che sono i rischi, esaltando soltanto i benefici e la facilità che si può avere nel vincere, che poi così non è. Per fare un esempio concreto”, conclude la dottoressa Vinciguerra, “nella pubblicità dell’azzardo spesso vengono ritratte famiglie contente in attesa di un risultato”. Ma vincere resta un sogno per tanti e una realtà per pochi, pochissimi.