Gregoretti, Salvini cercava solo pubblicità. Grasso: “Per farlo era disposto a negare i diritti fondamentali di 131 esseri umani”

Dopo il voto del Senato che ha dato l’ok al processo per il caso Gregoretti Matteo Salvini ha affermato di aver giurato sulla Costituzione, che prevede “che difendere la patria è dovere di ogni cittadino”. Diametralmente opposta l’interpretazione della vicenda da parte del senatore Pietro Grasso di Leu: “Non dobbiamo giudicare la colpevolezza di Salvini o esprimere un giudizio politico o sulla sua azione. Dobbiamo solo capire se ha agito a tutela di un interesse pubblico”.

E sottolinea che “in gioco non c’è il futuro di un senatore ma un principio di stretta legalità I fatti, più forti della propaganda ci dicono in maniera inequivocabile che Salvini si sentiva intoccabile visto il precedente della Diciotti, o forse inebriato dai sondaggi, di certo è andato consapevolmente oltre il perimetro di azioni consentite a un ministro. Non erano in pericolo i confini, non era in pericolo la sicurezza nazionale, non c’era controversia internazionale”. Molto duro il giudizio sull’operato dell’ex titolare del Viminale che secondo Grasso avrebbe agito unicamente con l’obiettivo di spaventare l’Ue con un ricatto e “Per farlo era disposto a negare i diritti fondamentali di 131 esseri umani”.

Il senatore LeU è inoltre intervenuto anche sui decreti Sicurezza: provvedimenti che ampliano a dismisura i poteri del Ministero dell’Interno e “Su cui, lo ricordo a me stesso e alla maggioranza di cui faccio parte, è urgente intervenire per correggerne i tanti, troppi aspetti che nulla hanno a che fare con la sicurezza e molto con la propaganda”.