Ilva funesta. Di Maio risponde alle minacce di Arcelor-Mittal e convoca un tavolo tecnico con azienda e sindacati per il 9 luglio

Dopo la minaccia rivolta allo Stato da Arcelor-Mittal, Luigi Di Maio prende la questione di petto. Il ministero dello Sviluppo economico infatti ha informato in una nota di aver convocato un tavolo, alle ore 16 di martedì 9 luglio, per effettuare un monitoraggio dell’accordo sindacale sottoscritto lo scorso 6 settembre 2018 a seguito delle azioni unilaterali effettuate dall’azienda ArcelorMittal. Sono stati convocati: le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria e confederali; la direzione aziendale della Am Investco Italy S.r.l.; i Commissari Ardito, Danovi, Lupo. L’incontro sarà presieduto dal ministro Luigi Di Maio.

Sulla carta, il tavolo non è stato convocato per discutere della norma che dovrebbe invece essere il focus dell’incontro con il ceo Matthieu Jehl fissato il 4 luglio, ma sarà giocoforza un argomento centrale del dibattito, quantomeno a margine. All’ordine del giorno c’è invece la cassa integrazione che partirà l’1 luglio e colpirà 1.395 dipendenti dello stabilimento jonico per 13 settimane, con la prospettiva di un prolungamento – già trapelata dall’azienda – nel caso in cui la crisi dell’acciaio non dovesse terminare entro ottobre.

Sulla vicenda, oltre al vicepremier Matteo Salvini che ha invitato Di Maio a tutelare i 15mila posti di lavoro che ruotano attorno all’ex Ilva tra diretti e indotto, è intervenuto anche il senatore tarantino pentastellato Mario Turco precisando che ArcelorMittal “non ha il potere di chiudere la fabbrica in quanto è un semplice gestore temporaneo, in virtù di un discutibile contratto di affitto scadente nel 2021″.