Italiani da psicologo. Aumentano il numero di chi va dall’analista, ma 9 su 10 lo negano

È proprio il caso di dire che in un mondo malato i sani di mente vanno dallo psicologo. Ma gli italiani continuano a negarlo.

È proprio il caso di dire che in un mondo malato i sani di mente vanno dallo psicologo. Ansie, attacchi di panico, tachicardia, dolori muscolari, mal di testa frequenti sono tutti campanelli d’allarme di un disagio mentale che sempre più spesso diventa insopportabile. Tanto che negli ultimi due anni si è registrato un aumento del 10% di richieste di psicoanalisi, e questo a dispetto di minore disponibilità economica. Sarà perché ai dolori “normali” come perdite e disagi esistenziali si sono unite altre paure come la precarietà, la crisi, l’impossibilità di un futuro sereno, situazioni che, protratte nel tempo mandano in tilt il cervello.
ATTACCHI DI PANICO
Ed ecco che si corre dallo psichiatra e si assumono antidepressivi o in genere psicofarmaci. Il grande uso di psicofarmaci in Italia non è una novità: per il Censis, che ha messo assieme i dati delle Asl nel periodo 2001-2009, gli aumenti degli antidepressivi sono stati nell’ordine del 114%. Nel 2011 il Cnr ha calcolato che usavano tranquillanti e ansiolitici 5 milioni di italiani, 4 milioni i sonniferi e 2,2 gli antidepressivi. Ma guai a farlo sapere. Nove italiani su 10 negano di avere un disagio psicologico, pur soffrendone in qualche misura, e dichiarano di provare comunque vergogna nel riconoscere di avere problemi come ansia e attacchi di panico; solo 1 su 10 riconosce che l’ansia è una patologia. Lo rivela un sondaggio dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) messo a punto per la campagna “Fuori dal trauma”, un’iniziativa per sensibilizzare al disagio psicologico che parte da Roma con la messa in scena della rappresentazione teatrale “Fuori dal trauma”. “Siamo di fronte ad un grave diniego culturale del disagio psicologico, basato sull’idea che soffrire di questo tipo di patologie significa essere deboli e incapaci” ha spiegato Paola Vinciguerra, Eurodap .
NUOVI METODI
Da qui la Campagna di prevenzione, per far prendere coscienza a tutti che il disagio psicologico non va sottovalutato. La finalità è comunicare in modo nuovo, attraverso il teatro, che i problemi emotivi vanno riconosciuti e curati, anche attraverso questo metodo riconosciuto dal 2013 dall’Oms metodo elettivo nella risoluzione dei disturbi post traumatici da stress. Dalla depressione e dalla sofferenza mentale, si guarisce. La strada è sempre la stessa, accettare di star male e chiedere aiuto.  Perchè se si conosce l’origine del dolore si può sconfiggere il disagio.