Mala tempora currunt sull’accordo di Parigi per il clima. Per l’Ue Trump ha cambiato posizione, ma la Casa Bianca smentisce

Mala tempora currunt sull'accordo di Parigi per il clima. Giallo sugli Usa: per l'Ue Trump ha cambiato posizione, ma la Casa Bianca smentisce

Ancora una volta Stati Uniti contro Europa. E, ancora una volta, il terreno di scontro è dato dall’accordo sul clima di Parigi. La Casa Bianca, infatti, ha smentito duramente le dichiarazioni europee di una possibile permanenza degli Stati Uniti nell’accordo sul clima di Parigi e ha insistito che non ne uscirà se non ci saranno termini più favorevoli per il Paese.

Insomma, quel che pare è che ci sia stato un passo avanti e poi subito un passo indietro, cosa che non fa che alimentare dubbi e misteri sulla reale volontà statunitense. Tutto è avvenuto mentre a Montreal si incontravano ministri di oltre 30 Paesi che si confrontano sull’accordo della COP21, da cui il presidente americano Donald Trump a giugno ha annunciato il ritiro. Al summit, a cui ha preso parte anche un osservatore Usa, gli Stati Uniti “hanno dichiarato che non rinegozieranno l’accordo di Parigi ma tenteranno di rivedere i termini che li impegnerebbero secondo il patto”, ha dichiarato l’alto responsabile sulle questioni climatiche dell’Ue, Miguel Arias Canete.

Canete ha aggiunto che a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della prossima settimana ci sarà un incontro con i rappresentanti americani per “discutere della reali posizione Usa” perché “il messaggio” dato alla conferenza di Montreal “è abbastanza diverso da quello che abbiamo sentito in passato dal presidente Trump”.

Ed ecco, invece, pronta la smentita. La Casa Bianca ha ribadito la posizione espressa da Trump: fuori dall’accordo senza condizioni più favorevoli agli Usa. “Non c’è stato alcun cambiamento nella posizione degli Stati Uniti sull’accordo di Parigi”, ha dichiarato la portavoce Sarah Huckabee Sanders in un’email.

Circa 200 Paesi avevano firmato l’accordo di Parigi nel dicembre 2015, con l’impegno a limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi entro il 2015, rispetto all’era preindustriale.