Manovra, stop allo scudo anti-truffa per gli istituti di credito. I risparmiatori potranno fare causa anche se otterranno i risarcimenti. Azzerato il budget per l’assistenza dei migranti

Emendamento alla Manovra in Commissione Bilancio alla Camera restituisce e garantisce dignità ai cittadini truffati dalle banche

Un altro impegno mantenuto nei confronti dei cittadini. Con queste parole la senatrice Laura Bottici ha salutato l’approvazione di un emendamento alla Manovra in Commissione Bilancio alla Camera che restituisce e garantisce dignità ai cittadini truffati dalle banche. A differenza delle posizioni assunte dal precedente Governo, tutte in favore del sistema bancario, ha spiegato la Bottici, “il nostro sceglie orgogliosamente di cambiare campo schierandosi dalla parte dei risparmiatori gabbati. Con l’ok alla nostra proposta, inoltre, a giudicare i contenziosi non ci sarà più un soggetto terzo ma i cittadini potranno fare una semplice richiesta al Mef”.

Ad annunciare l’emendamento era stato il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. La modifica mette uno stop allo scudo per le banche nei confronti dei cittadini truffati. I risparmiatori, in base alla norma, potranno fare causa agli istituti di credito, anche se otterranno il risarcimento, per la parte di danno eccedente al ristoro corrisposto. Dopo l’annuncio di Fraccaro si sono sollevate polemiche da parte del Pd che ha criticato il ministro per aver dato per approvata una norma su un articolo non ancora neanche discusso. Nelle settimane scorse la Lega aveva annunciato un emendamento in questa direzione mai però approvato.

Il presidente della commissione Bilancio Claudio Borghi ha sospeso la commissione e convocato un Ufficio di presidenza. La soluzione che ha sbloccato i lavori è stato un emendamento firmato da tutti i gruppi che cancella lo scudo per gli istituti di credito. “Resta impregiudicato il diritto per i risparmiatori di agire in giudizio per il risarcimento della parte di danno eccedente il ristoro corrisposto”, si legge nella proposta bipartisan.

Tra le altre novità introdotte ieri, invece, risulta una stretta nei confronti della pubblicità scorretta nel settore sanitario: gli spot non dovranno contenere alcun elemento promozionale o suggestionale. C’è anche un emendamento che interviene sulla spesa per i migranti: si tratta di 30,99 milioni l’anno che erano destinati all’assistenza agli immigranti, e che adesso invece verranno fatti riconfluire sulla spesa generale del Servizio sanitario nazionale. Accantonato, per il momento, un emendamento sul fondo per i disabili presentato dal deputato del Movimento 5 Stelle Matteo Dall’Osso. L’approdo in Aula del testo, intanto, slitta a mercoledì.