Meno tasse per chi investe, Padoan fa il Renzi. E promette misure di sostegno alle imprese

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in un'intervista al Corriere.it, indossa i panni di Matteo Renzi. E parla di interventi su tasse e imprese.

Un piano per sostenere le piccole e medie imprese. Grazie a una riduzione del peso fiscale a chi investe su di loro. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in un’intervista al Corriere.itindossa i panni di Matteo Renzi. Lanciandosi in promesse impegnative. L’obiettivo è di “convogliare il risparmio privato verso le piccole e medie imprese, che hanno bisogno di aumentare la loro dotazione di capitale per fare ricerca e investimenti”, ha spiegato il numero uno di via XX Settembre. Che fornisce anche una stima: “Si potrebbe arrivare ad attivare risorse private fino a 10 miliardi l’anno”.

Per quanto riguarda i tempi di questo provvedimento, Padoan non si è sbilanciato, indicando un orizzonte di qualche settimana. Ma ha ribadito il principio alla base del piano: “L’idea è quella di dare una esenzione fiscale ai privati che investono in strumenti di risparmio a lungo termine specializzati nel finanziare l’economia reale”.

Nel corso dell’intervista il ministro dell’Economia ha escluso un intervento massiccio sulle pensioni. “Sulla flessibilità il Governo sta esaminando ipotesi per consentire l’uscita anticipata dal lavoro proprio tenendo conto delle esigenze di chi svolge attività più usuranti. Ma qualsiasi soluzione deve essere compatibile con i vincoli di bilancio e la sostenibilità di lungo termine”. Insomma, si può fare tutto a patto di non incidere sulle casse statali.

E, seguendo l’onda dell’ottimismo renziano, Padoan ha raccontato di una economia italiana che “cresce proporzionalmente più di altre, sostenuta dalla domanda interna proprio perché i consumi hanno ricevuto una spinta dagli 80 euro. Ora stanno accelerando gli investimenti dopo anni di calo. C’è stato un aumento dell’occupazione di quasi 400 mila posti di lavoro mentre il tasso di disoccupazione scende e i contratti a tempo indeterminato aumentano”.