‘Ndrangheta in Liguria, la Dia sequestra tra Savona, Alessandria e Reggio Calabria beni, conti e società per 15 milioni riconducibili alla cosca Raso-Gullace-Albanese

E’ di 15 milioni il valore complessivo dei beni sequestrati dagli investigatori della Dia di Genova, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di personaggi ritenuti affiliati alla cosca Raso-Gullace-Albanese. Le misure, emesse dal Tribunale di Reggio Calabria, interessano conti correnti, depositi bancari, società, beni mobili e immobili. I sequestri sono stati compiuti nelle province di Savona, Alessandria e Reggio Calabria. I beni sono riconducibili a Carmelo Gullace (già agli arresti domiciliari), alla moglie Giulia Fazzari, a Orlando Sofio (ristretto nel carcere di Voghera) e a Marianna Grutteria (in carcere a Vigevano), tutti arrestati, a luglio del 2016, nell’ambito dell’operazione denominata “Alchemia”.

Tra i destinatari del sequestro spiccano le figure di Carmelo Gullace, originario di Cittanova nel Reggino e della moglie Giulia Fazzari, ritenuti legati alla ‘Ndrangheta e in particolare alla cosca Raso-Gullace-Albanese; legame che avrebbe consentito alla coppia di accumulare patrimoni con proventi illeciti o derivanti dall’esercizio di attività imprenditoriali, svolte anche tramite intestazione fittizia di società. Gullace è considerato una figura apicale della cosca, referente dell’organizzazione in Liguria e in Piemonte.

Trasferitosi a Ceriale, in provincia di Savona nel 1973 per sfuggire alla guerra di mafia contro i Facchineri di Cittanova, si è occupato negli anni di mantenere rapporti con gli amministratori dei comuni di Savona finalizzati all’acquisizione di appalti pubblici, nonché di organizzare trasferte in Brasile per riciclare i proventi dell’attività in investimenti immobiliari. Tra i beni sequestrati quote di partecipazione in sette società, ventuno fabbricati e trentasei terreni oltre a numerosi conti correnti e beni mobili.