Pd, Lega e Forza Italia graziano Sozzani. Il deputato azzurro è accusato di finanziamento illecito dei partiti ma il Tribunale di Milano non potrà utilizzare le intercettazioni

Il Tribunale di Milano non potrà utilizzare i risultati delle intercettazioni compiute nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri” che vede coinvolto, con l’accusa di finanziamento illecito dei partiti, il parlamentare di Forza Italia, Diego Sozzani. A stabilirlo è stata la Giunta per le autorizzazioni della Camera negando l’autorizzazione che era stata richiesta dalla Procura milanese. Ora la proposta della Giunta approderà in aula per il voto definitivo.

L’inchiesta che tira in ballo il deputato azzurro, all’epoca dei fatti consigliere regionale della Lombardia, nei mesi scorsi aveva portato a 43 ordinanze di custodia cautelare documentando “illeciti finanziamenti erogati da imprenditori a partiti politici e a candidati alle ultime elezioni regionali e politiche, allo scopo di essere favoriti nell’assegnazione degli appalti da parte di società di servizi pubblici”.

“La legge è uguale per tutti – afferma in una nota afferma Francesco Silvestri del M5S -, parlamentari compresi, ed è scandaloso che Forza Italia, Pd, Lega abbiano fatto fronte comune per salvare il deputato Diego Sozzani. Quello che è accaduto in giunta per le autorizzazioni non può essere tollerato. E’ impensabile che solamente il MoVimento 5 Stelle abbia votato a favore dell’utilizzo delle intercettazioni a carico di Sozzani, accusato di aver preso 10mila euro in cambio di appalti”.

“Evidentemente – aggiunge Silvestri -, quando si sente minacciata, la casta è ancora capace di fare quadrato. Chi ha votato a favore della casta? Lo abbiamo detto ed è bene tenerlo a mente: Salvini, Renzi e Berlusconi. Noi continuiamo a dire che chi siede alla Camera o in Senato non è al di sopra della legge e deve rispondere davanti alla giustizia, come qualsiasi cittadino. Il MoVimento 5 Stelle sarà sempre diverso, perché mentre gli altri si difendono a vicenda, noi andremo sempre per la nostra strada”.