Più autonomia e leggi speciali, così il Sud cerca il rilancio. Pochi soldi, burocrazia e opere dimenticate: la politica ha tradito la questione meridionale

Più autonomia e leggi speciali, così il Sud cerca il rilancio. Pochi soldi, burocrazia e opere dimenticate: la politica ha tradito la questione meridionale

Poche chiacchiere: la questione meridionale non è mai stata veramente nell’agenda politica di questo Paese. E senza piangersi addosso, ma elencando uno per uno i problemi che si sono lasciati incancrenire al Sud, ieri a Roma è venuto fuori un manifesto di azioni concrete da intraprendere per far crescere sul serio il meridione. Un panel di politici di tutti i principali partiti, imprenditori, professionisti e giornalisti, ha animato la sessione invernale di “Stelle del Sud”, la manifestazione organizzata dal movimento culturale Assud, capitanato dall’imprenditore calabrese Andrea Guccione, volta proprio a valorizzare e promuovere iniziative per lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno.

Se al Sud restano pesanti le zavorre della criminalità organizzata, del clientelismo politico, della carenza cronica di infrastrutture e servizi, delle opportunità di lavoro ad alto livello, capaci di non far fuggire i giovani più preparati, la riflessione ha aggiunto una serie di priorità da porre in vista della prossima competizione elettorale. Per Arturo Scotto, di Liberi e Uguali serve più Stato, depurato dalle inefficienze storiche, mentre Paolo Sisto (Forza Italia) ha rivendicato maggiori investimenti per le grandi infrastrutture ma anche per il tessuto delle piccole imprese. Soldi che potevano essere spesi meglio, ha detto l’ex viceministro Enrico Zanetti. A Gaetano Pedullà, direttore della Notizia, che ha moderato una delle tavole rotonde insistendo sulla necessità di ricorrere a leggi speciali e commissariamenti prefetizzi per governare la cosa pubblica e realizzare un grande piano di opere pubbliche, il leader della Lega di Salvini in Sicilia, Angelo Attaguile ha elencato i grandi impegni traditi per colpa di una mal riposta autonomia regionale, a partire dal Ponte sullo Stretto di Messina, per il quale si continuano a spendere milioni senza aver mai aperto il cantiere. I veri guai sono un certo senso di rassegnazione, hanno fatto notare i giornalisti Carlo Puca e Paolo Pollichieni, e la sfiducia che pure la politica ha contribuito a radicare nei meridionali, ha evidenziato Nicola Morra dei Cinque Stelle.

Fare di più – Di Sud e di un impegno particolare per recuperare un gap antico ha parlato anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in un faccia a faccia con la giornalista Rai Susanna Petruni. Per ricordare quanta potenzialità ha il Mezzogiorno, l’associazione di Guccione ha chiesto a due grandi chef di curare una degustazione di prodotti locali, dopo un confronto sul tema “Consuma meridionale, una campagna a favore delle eccellenze”, moderato dalla giornalista Mediaset Raffaella Regoli, con il prof. Vincenzo Pepe, presidente di Fare Ambiente, lo chef Alessandro Circiello di Federcuochi, Raffaele Rio, presidente DEmoskopika, Carmine Daniele, responsabile area centrosud Bcc Iccrea Banca Impresa, Vittorio Caminiti, presidente dell’Accademia del Bergamotto, Gianluca Timpone, commercialista e la conduttrice Rai, Roberta Morise.