Ponte Morandi, Di Maio: “Qualcuno non ha fatto il suo dovere, non ha manutenuto un ponte. Giustizia per le vittime? Possiamo farlo, revochiamo la concessione”

“Siamo qui per commemorare le vittime di una tragedia accaduta perché qualcuno non ha fatto il suo dovere, non ha manutenuto un ponte”. E’ quanto ha detto il vicepremier, Luigi Di Maio, a margine della commemorazione per le vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. “E’ nostro dovere come amministratori pubblici – ha aggiunto il leader M5S -, assicurare che tutto ciò non accada più. Quando accadono queste cose ci sono responsabilità giudiziarie, e poi ci sono azioni politiche. Quelle dobbiamo farle noi come amministratori della cosa pubblica, come ad esempio, intervenendo sui meccanismi di revoca delle concessioni, come accade quando qualcuno non ottempera ai doveri di un contratto”.

“Per ricostruire un ponte ci vuole un tempo definito – ha aggiunto Di Maio -, ma per ricostruire una vita a volte non bastano anni. Un anno fa, sotto a quelle macerie, 43 vite si sono interrotte, ma tante altre si sono spezzate. Parlo dei parenti, degli amici, dei colleghi e di tutte quelle persone che volevano bene a chi non c’è più, scomparso in una maniera a cui è impossibile dare un senso. Oggi e ogni altro giorno dobbiamo pensare a loro. Questo è il dovere di chi rappresenta lo Stato, questo è il compito di chi non riuscirà e non dovrà mai dimenticare. Il compito di chi deve adoperarsi per rendere giustizia a quelle persone”.

“Come sapete – ha aggiunto dalla sua pagine Facebook il vicepremier pentastellato – da un anno a questa parte stavamo lavorando alla revoca della concessione ad Autostrade. Poi qualcuno ha iniziato ad avere paura, la Lega si era sempre opposta a questa iniziativa. Non ho mai capito il perché… Io penso che lo Stato non debba avere paura, io penso che lo Stato debba rispondere ai cittadini e stare dalla loro parte. A tutti i rappresentanti politici di vari colori politici che oggi hanno chiesto verità e giustizia per le vittime, io rispondo: potete farlo, possiamo farlo, revochiamo la concessione!”.