Le nomine prima delle vacanze sono arrivate nel Consiglio dei ministri di ieri sera che ha rinnovato Agenzia delle Entrate, Demanio e Dogane. Alla guida del Fisco arriva il generale di divisione della Guardia di Finanza Antonino Maggiore. “E’ un nome di garanzia, di grande esperienza e di onestà, che mi riempie di orgoglio – ha scritto il vicepremier Luigi Di Maio in un post su Facebook – Sono certo lavorerà nell’interesse dei cittadini onesti e sarà nemico dei grandi evasori, che fino ad oggi l’hanno fatta franca a spese dello Stato e degli imprenditori e cittadini onesti. Chi riscuote le tasse deve essere al servizio del cittadino e non il contrario. Per noi gli italiani sono onesti fino a prova contraria”. Maggiore ha guidato le Fiamme Gialle in Veneto e sostituirà Ernesto Maria Ruffini alla guida delle Entrate dal luglio 2017.La rivoluzione giallo-verde non finisce qui come annunciato da Di Maio: “Abbiamo anche azzerato i vertici dell’Agenzia delle Dogane e dell’Agenzia del Demanio. Dove c’erano rispettivamente un ex sindaco del Pd e un ex parlamentare del Pd…”. Quindi al posto del renzianissimo Roberto Reggi, al Demanio arriva il prefetto Riccardo Carpino. Reggi ha commentato sui social con un post che esprime sorpresa, ma non è affatto così visto che sapeva perfettamente che sarebbe stato sostituito. Carpino vanta una lunga esperienza: dal 2017 fino ad aprile 2018 è stato Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi infrastrutturali e di sicurezza. Commissario straordinario della Provincia di Roma da ottobre 2013 e dicembre 2014. Dal 2008 al 2011 è stato Capo di Gabinetto del Ministro per i rapporti con le Regioni, il turismo e lo sport.A chiudere il cerchio l’Agenzia delle Dogane, dove Giovanni Kessler viene sostituito da Benedetto Mineo. Attualmente è responsabile Divisione Contribuenti, Fiscalità Locale e Territoriale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Dal 2012 al 2015 è stato amministratore delegato di Equitalia Spa e in precedenza era ad di Equitalia Sud S.p.A. Insomma la rivoluzione del Governo non si ferma, fatta eccezione per Viale Mazzini dove la faida di Forza Italia nei confronti della Lega sta rallentando il cambiamento in Rai.