Solo selfie e promesse mancate. La Polizia sfila la felpa a Salvini. Il Governo passa dai tweet dell’ex ministro ai fatti. E i sindacati degli agenti promuovono la svolta

È proprio vero. L’abito non fa il monaco. Perché alla fine, stai a vedere, si scoprirà che il miglior alleato delle Forze dell’ordine – stando almeno alle dichiarazioni di chi le rappresenta ai tavoli governativi – è il premier Giuseppe Conte e non l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Tutto questo nonostante lo sforzo del leader della Lega di accreditarsi, a colpi di tweet giornalieri, in una comunità dove, a quanto pare, non basta indossare divise e scattare selfie per essere credibili.

“In Polizia conta quello che fai, come lo fai e in che tempi lo fai”, spiega a La Notizia una fonte sindacale qualificata. Prova ne è il fatto che sono bastati un paio di accenni del presidente del Consiglio, rispetto alla volontà del nuovo esecutivo di mettersi concretamente dalla parte delle divise, per dare forma a qualcosa che Salvini, in 14 mesi di governo, non era riuscito neanche a promettere.

La posta in gioco, in termini di rivendicazioni sindacali – come ha spiegato La Notizia sabato scorso – non è proprio indifferente. Si parla, infatti, di straordinari, riordino di ruoli e carriere e nuove assunzioni. Un piattino che gli agenti di polizia non vedono pieno dai tempi dei governi Renzi e Gentiloni. Perché a togliere, nel 2010, fu Silvio Berlusconi (bloccando gli emolumenti accessori) e a rimettere ci pensarono prima Renzi (con due bonus da 80 euro e l’eliminazione del tetto salariale) e poi Gentiloni (con il rinnovo del contratto, 1 miliardo di euro per il riordino delle carriere e la stabilizzazione degli 80 euro in più agli 80 di Renzi). Dunque l’impegno di Salvini, rispetto al passato, rischia di lasciare in dote al massimo qualche foto ricordo e una manciata di hashtag.

NODO ASSUNZIONI. Conte, è notizia di ieri, oltre al resto, ha anche aggiunto che il governo sbloccherà 12mila nuove assunzioni destinate a tutto il comparto sicurezza, quindi da suddividere tra Polizia, Carabinieri, Finanza, Penitenziaria e Vigili del fuoco. “Apprezziamo e ringraziamo per l’impegno del Governo, anticipato dal presidente Conte, relativo alla volontà di individuare nuove risorse per pagare le prestazioni di lavoro straordinario rese dal 2018 e non ancora pagate alle Forze di polizia” ha commentato il segretario generale del Siulp, Felice Romano.

“Cercare di saldare il debito contratto con le Forze di polizia per lo sforzo straordinario profuso – ha aggiunto il sindacalista della Polizia – è un atto che ridà credibilità agli annunci fatti dai governi su questi fronti ma che spesso si sono risolti in nulla di fatto. Altrettanto apprezzabile è la volontà di voler concludere il percorso del riordino degli appartenenti al Comparto sicurezza e difesa”. Ma i sindacati, da tempo, denunciano anche la mancanza di interlocuzione con il governo, e ovviamente non su Twitter. “Se anche questo appello dovesse rimanere inascoltato – chiosa Romano – è ovvio che non ci resterà che la denuncia pubblica sul fatto che non è vero che la sicurezza è una priorità”.