Un libro che racconta Roma. Le Cronache urbane oltre la Grande Bellezza e il Grande Degrado

Il libro Cronache urbane, come spiega bene il titolo è una testimonianza diretta che, per quanto personale, consente di avere un quadro complessivo.

Roma, oltre Roma. Quindi al di là della città che viene mostrata nelle immagini televisive, ferme al dualismo Grande Bellezza contro Grande Degrado, o ancora di più in quelle cinematografiche, ancora impregnate del ricordo della Dolce vita. E senza pretese pasoliniane o di narrazione a 360 gradi. Il libro Cronache urbane di Enrico Giammarco, come spiega bene il titolo è una testimonianza diretta che, per quanto personale, consente di avere un quadro complessivo di una città e delle generazioni dopo il Duemila. La prima presentazione è in programma sabato 9 luglio, dalle ore 18.30, alla Libreria Assaggi (zona San Lorenzo), con la partecipazione del deputato e consigliere comunale di Roma, Stefano Fassina, dello scrittore Maurizio Cotrona. Durante l’evento l’attore e presentatore Giacomo Avanzi leggerà alcuni estratti dal libro.

Enrico Giammarco, all’esordio letterario edito da GoWare (e disponibile su Amazon), ha raccontato una realtà che conosce bene: la sua città, dove “vive, lotta e corre” come spiega la quarta di copertina del romanzo. Ed è proprio lo scrittore a spiegarci il senso del suo impegno. “Il progetto “Cronache Urbane” è nato nella forma di un blog dove io e altri autori hanno provato a raccontare la Roma contemporanea a partire da luoghi e persone comuni, cercando di uscire dalle due narrazioni imperanti quando si parla della Capitale: la Grande Bellezza e il Grande Degrado”. Dal progetto si è passati alla stesura del romanzo. “Un’opera a sé stante, che ha fatto tesoro di quell’esperienza sia nello stile narrativo, sia nel tentativo di descrivere una Roma poco conosciuta”, dice Giammarco.

Ma attenzione: il romanzo non è un’analisi sociologica. All’interno ci sono delle storie, che disegnano il vissuto di un’intera generazione. A cominciare dal Capodanno del 2000. “È un riferimento narrativo e temporale, la metafora per una generazione, quella del protagonista, che ha avuto molte aspirazioni disattese”, mette in evidenza Enrico Giammarco. Perché da quell’anno “Roma è cambiata sensibilmente. Ha visto la nascita di una serie di nuovi quartieri al di fuori del GRA, una nuova periferia, quella che nel libro definisco Roma di Fuori, che ospita per gran parte trentenni, giovani coppie che non si possono permettere appartamenti più centrali e che diventano perpetui pendolari. Il fenomeno è lungi dall’essere concluso, nuovi complessi nascono, sempre più lontani dal Centro, per un’area urbana oramai sterminata e indefinita”, racconta l’autore.

E, come sempre, un libro ha dietro un’idea. La volontà di trasmettere delle precise sensazione al lettore, anche spesso ognuno ravvisa elementi particolari nella narrazione. L’autore compie lo sforzo di svelarci il suo obiettivo. “Cronache Urbane verte sulla ricerca, da parte del protagonista, di un posto dove stare a Roma. Una Roma slabbrata e multiforme, dove poche centinaia di metri possono cambiare radicalmente l’esperienza cittadina. La fuga dalla Roma di Fuori è motivata dalla frustrazione di aver seguito i passi altrui senza reale convinzione”. In questo contesto c’è “la ricerca immobiliare diviene lo spunto per una ricerca interiore, la voglia di trovare il proprio posto nella città, nella società, nella vita. Di ritrovare se stessi”, chiosa Giammarco.