Viadotto Savona, esperti Protezione civile: “Ci sono ancora 10-15 mila metri cubi di materiali in bilico”. A causare il crollo è stata la massa di fango scesa dalla montagna

“Ci sono ancora dai 10 ai 15 mila metri cubi di materiali in bilico” sul tratto di montagna franato sul viadotto della A6, crollato dopo l’impatto. E’ quanto affermano Luca Ferraris della Fondazione Cima e Nicola Casagli dell’Università di Firenze, due centri di competenza del Dipartimento nazionale di Protezione civile, a margine di un sopralluogo aereo sulla frana che ha interessato il cedimento del viadotto sull’A6 in provincia di Savona. Quelli caduti ieri sono stati invece “tra i 20 e i 30 mila ad una velocità tra i 15 e i 20 metri al secondo”. Questo, ha spiegato Ferraris, rende verosimile l’ipotesi che la probabile causa del crollo potrebbe essere stato proprio “l’impatto della massa di fango, scesa molto velocemente da un’altezza considerevole e lungo un bacino stretto, sui piloni del viadotto stesso”. Il timore ora è che le piogge possano far staccare il materiale in bilico, per questo si sta lavorando all’installazione di un sistema di monitoraggio di quel che è rimasto appeso, attraverso un pluviometro – per valutare l’impatto della pioggia sulla frana – e un radar per monitorare eventuali movimenti franosi. Entro domani – ha spiegato Ferraris – dovrebbe essere tutto pronto. Il pluviometro è già stato installato”.