Zingaretti spalle al muro: Renzi pronto all’addio. Il segretario vuole andare alle elezioni, ma l’ex premier ha altri piani

La prima opzione resta quella delle urne. Tuttavia, il Pd aspetta il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per vedere quali saranno le ipotesi di soluzione sul tavolo. Nicola Zingaretti, intanto, richiama il suo partito all’unità dopo lo “strappo” di Matteo Renzi, con l’ipotesi di un Governo a tempo Pd-M5s che faccia solo la manovra economica, e soprattutto l’annuncio del prossimo varo di Azione Civile, il movimento di stampo macroniano con il quale Renzi certificherebbe il suo addio al Pd. Uno scenario non ancora smentito da nessuno, tanto che dalla maggioranza dem c’è chi definisce “grave” il silenzio dell’ex presidente del Consiglio su questo argomento: “Grave che nessuno di quella parte di minoranza renziana abbia ancora smentito la scissione annunciata ai giornali e la nascita di un nuovo soggetto politico chiamato Azione Civile”. Quel che pare, però, è che la exit strategy di Renzi possa ricevere vario consenso tra i parlamentari dem, considerando che il 90% circa sono renziani della prima o della seconda ora. Questo lo sa bene Zingaretti che ha provato a ricucire lo strappo, ragionando sull’eventualità di una terza via: un Governo non istituzionale e di scopo ma di legislatura che possa, durare, fino alla scadenza naturale del mandato, ciioè, nel 2023. Un’ipotesi che, però, non trova ad oggi consensi né nel Pd né negli altri partiti. La matassa resta complicata e, probabilmente, domani subirà nuovi aggiornamenti, considerando che Renzi ha annunciato una conferenza nel pomeriggio.