Sexy-gate al Senato, dieci domande a Calenda e Richetti

Qualche domanda dunque a Carlo Calenda e Matteo Richetti, al di là della vicenda giudiziaria, attenendosi alle questioni di opportunità.

Sexy-gate al Senato, dieci domande a Calenda e Richetti

Che il senatore di Azione Matteo Richetti abbia o meno molestato una donna è questione da lasciare alla magistratura. Registriamo, semplicemente, alcuni punti fondamentali: il leader di Azione Carlo Calenda ha deciso di rendere pubblico il nome della presunta vittima (o della presunta carnefice, secondo la visione del partito Azione) citando i pregressi giudiziari.

Che questo sia un gesto più o meno giusto lo decideranno gli elettori, tenendo conto che Calenda e Richetti ritengono di essere vittime di un attacco “politico”. Proviamo a spostare la discussione, riportandola su binari non giudiziari e di opportunità. Del resto noi siamo il Paese che (giustamente, secondo il soggettivo parere di chi scrive) ha indagato nelle mutande di Silvio Berlusconi per anni, per dimostrare l’inaffidabilità di un presidente del Consiglio e per raccontare come un personaggio pubblico debba tenere una condotta privata all’altezza dei propri propositi politici.

Non è un fatto secondario. Qualche domanda dunque a Calenda e Richetti, al di là della vicenda giudiziari, attinente alle questioni di opportunità.

Qualche domanda dunque a Calenda e Richetti, al di là della vicenda giudiziaria, attenendosi alle questioni di opportunità

1) Quello che succede negli uffici del partito di Azione, soprattutto in Senato, riguarda il segretario del partito, Calenda? Il segretario può confermare che non accadano “situazioni personali” all’interno degli spazi istituzionali?

2) Calenda e Richetti possono assicurare che all’interno degli spazi del partito e che con le risorse del partito non si coltivino relazioni personali che non hanno nulla a che vedere con l’attività istituzionale?

3) Tra le prove (contestate da Calenda e Richetti) portate dalla presunta vittima (o carnefice) c’è una telefonata del presidente di Azione Richetti a una funzionaria di partito che veniva avvisata di essere rimossa dal proprio ruolo a favore di una donna che stava nell’ufficio di Richetti. Quella telefonata è stata fatta?

4) Le collaborazioni del partito Azione sono dipese dalle relazioni personali di Richetti? I ruoli dirigenziali sono stati assegnati da decisioni personali di qualche dirigente di partito?

5) Il concetto di “serietà” all’interno del partito Azione tollera che una persona sposata invii messaggi sentimentali e/o erotici a terzi sfruttando la propria posizione?

6) Cosa farebbe Calenda qualora fosse provato (al di là dell’indagine per molestie) che un suo senatore ha inviato messaggi che irridono “le femministe del cazzo”?

7) Cosa deciderebbe Calenda qualora fosse provato (al di là dell’indagine per molestie) che un suo senatore ha inviato (e fosse provato) una foto del proprio pene?

8) A proposito del messaggio riportato da Fanpage, contenete epiteti ingiuriosi della dirigente di Azione Francesca Scarpato, che dice il partito della nota dei Giovani Democratici di Salerno che scrivevano: “È così curioso a tratti tragicamente comico, notare come si erge a maestro di etica proprio chi, nei suoi anni di attivismo politico, ha mostrato fidelizzazioni più disparate. Una giovane dall’attivismo decennale che tramite folgorazione ha riscoperto nuovi amori e abbandonato passioni sportive”. Che dice di questo pezzo? Al di là della vicenda penale è vero che la Scarpato intrattiene rapporti non solo politici con il senatore Richetti? È vero che durante una trasferta in Spagna Scarpato avrebbe colpito Richetti per “dei messaggi” sul suo telefono con “una donna del mondo dello spettacolo”(presumibilmente la donna oggetto dell’ultimo scandalo)?

9) Calenda può certificare la rettitudine di Richetti, al di là del profilo penale?

10) Il comportamento personale di un personaggio pubblico è un fatto “pubblico”. Richetti e Calenda sono d’accordo?