La ripresa non ha “energia”

di Luigi Grassia per La Stampa

Ma la ripresa economica in Italia c’è o non c’è? Quando un economista avanza dubbi sulle statistiche economiche del prodotto lordo in Cina o in Russia, a volte va a fare la prova del nove osservando i dati dei consumi elettrici: possono essere fasulli pure quelli, naturalmente, ma una discrepanza con quelli del Pil svela con certezza l’inghippo, perché la domanda elettrica sale e scende con l’attività industriale.

Riguardo all’Italia che cosa possiamo dire? I dati recenti del Pil raccontano di una timida ripresa economica in atto nel 2014. Ma se si fa il raffronto con i numeri diffusi ieri dalla Terna sulla richiesta di elettricità c’è da restare scettici. E la Terna ha il polso della situazione perché gestisce tutta la rete nazionale ad alta tensione. Il suo verdetto è che ad aprile l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 24,0 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,9% rispetto ad aprile dello scorso anno; cioè è stata più bassa di un aprile 2013 in cui la recessione già imperversava.

Si potrebbe azzardare un’obiezione speranzosa: magari il calo è dovuto a un aprile 2014 particolarmente mite rispetto all’aprile 2013. Ma Terna cacella anche questa illusione: depurata dall’effetto della variazione di temperatura la variazione della domanda di energia elettrica di aprile resta quasi uguale, cioè -2,8% .

Un segnale positivo si osserva nel confronto fra marzo 2014 e aprile 2014: la variazione «destagionalizzata» della domanda elettrica risulta +1,5%. Ma il trend si mantiene negativo nel complesso del primo quadrimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013, con una flessione del 3,5% (a parità di calendario -3,4%). Insomma se cerchiamo segnali di ripresa economica non otteniamo gran conforto dall’elettricità.