Cambiano partiti come camicie. Ecco i parlamentari recordman di passaggi da un gruppo all’altro. L’inarrivabile è Campagna

Questa legislatura, tre anni e mezzo dopo il suo inizio, ha già fatto registrare il record di parlamentari transfughi: sono 363. Ecco chi sono.

Cambiano partito come se fosse una camicia. E in questa legislatura, che tre anni e mezzo dopo il suo inizio ha già fatto registrare il record di transfughi (363), loro hanno deciso di distinguersi non limitandosi a un solo passaggio da un gruppo all’altro. Ne hanno fatti tre, se non di più. C’è addirittura chi si è spinto fino a sei. Proprio così. Si tratta di 15 parlamentari, sei deputati e nove senatori, che dal 2013 ad oggi – come ha registrato Openpolis – hanno indossato casacche diverse, spesso entrando e uscendo dallo stesso partito. L’ultimo a spostarsi è stato Adriano Zaccagnini. Candidato ed eletto alle ultime politiche con il Movimento 5 Stelle, il deputato romano ha abbandonato i grillini quattro mesi dopo l’ingresso in Parlamento a causa della “visione fantascientifica della realtà” dello scomparso Gianroberto Casaleggio. Zaccagnini è così passato nel Gruppo Misto, che sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama “ospita” i parlamentari non iscritti ad alcuna componente. Prima di sposare, a ottobre 2014, il progetto di Sinistra italiana, il gruppo che alla Camera riunisce Sel e alcuni ex Pd (come Stefano Fassina e Alfredo D’Attorre). Pochi giorni fa, però, il nuovo colpo di scena: l’ex grillino è tornato nel Misto. “A volte bisogna essere onesti con sé stessi e non lasciarsi trascinare da situazioni e scelte politiche che non si condividono più”, ha scritto laconico su Facebook. Sarà.

MAGNIFICI SEI – Zaccagnini è comunque in buona compagnia. Anche un altro ex M5S, Ivan Catalano, si è dato parecchio da fare. Abbandonati i pentastellati ha prima aderito al Partito Liberale Italiano (componente del Misto), poi a Scelta civica – appena dieci mesi di permanenza – e infine di nuovo al Misto. Da dove ha continuato a votare la fiducia al Governo Renzi. Che dire poi di Paola Pinna? La deputata sarda è riuscita in un’impresa titanica: spostarsi dai 5 Stelle al Pd, suo attuale partito, passando per il Misto e Sc. Degna di nota è anche la parabola di Fucsia Nissoli. Entrata alla Camera pure lei con Scelta civica, Nissoli è passata per il Misto prima di rientrare nel partito fondato dall’ex premier Mario Monti e infine aderire (a dicembre 2013) a Democrazia Solidale-Centro Democratico. Più volte accostata ad Ala, la componente di Denis Verdini, complice l’amicizia con l’ex schermitrice Valentina Vezzali, la deputata bergamasca per ora è rimasta dov’è. Poi si vedrà. Anche Barbara Saltamartini di passaggi ne ha fatti un po’. Alla sua seconda legislatura, l’ex dirigente di Azione Giovani, il movimento giovanile di An, si è spostata dal Pdl al Nuovo centrodestra dopo la scissione degli alfaniani prima di abbandonarli in rotta con la linea del partito. Ad “accoglierla”, a quel punto, ci ha pensato la Lega Nord. A chiudere la lista a Montecitorio c’è Stefano Quintarelli, che da Scelta civica è uscito il 10 dicembre 2013 per rientrarvi il 3 agosto scorso. Transitando al movimento Per l’Italia e al Misto.

L’INARRIVABILE – Il vero recordman dei cambi di casacca in questa legislatura è comunque Luigi Compagna. Che di spostamenti da un gruppo all’altro, pensate, ne ha fatti ben sei. Come lui nessuno mai. Una lunga carriera politica alle spalle iniziata negli Anni ’90 con il Partito Repubblicano, in tre anni e mezzo Compagna è entrato e uscito due volte da Grandi Autonomie e Libertà (Gal) e Area Popolare (Ncd più Udc) fermandosi per un po’ nel Misto fino ad accasarsi tra i Conservatori e Riformisti di Raffale Fitto. Tre passaggi di gruppo li hanno fatti anche Sandro Bondi e Manuela Repetti. Insieme, come nella vita. Da Forza Italia, la coppia di ex fedelissimi di Silvio Berlusconi è passata ai “nemici” verdiniani prima di congedarsi dopo soli sei mesi e andare nel Misto. La lista volge quasi al termine, ma comprende altri nomi. Come quelli di Antonio Milo e Pietro Langella. I quali, dopo due cambi di maglia, hanno trovato “ristoro” dentro Ala. Conservatori e Riformisti ha accolto invece Andrea Augello e Salvatore Tito Di Maggio. Il primo, eletto con il Pdl, ha fatto parte anche di Ncd e Gal; il secondo, candidatosi con Sc, prima di andare con i fittiani è passato pure lui per Gal. A chiudere la lunga carrellata ci sono Paolo Naccarato (Lega Nord-Gal-Ncd-Gal) e Salvatore Margiotta (Pd-Misto-Area popolare-Pd). Chi sarà il prossimo? Le scommesse sono aperte.