Ma quale emergenza sicurezza, l’Italia è al top in Europa. Il bilancio 2022 della Polizia smonta la fake delle destre, nell’Ue solo Svizzera e Norvegia fanno meglio

Ma quale emergenza sicurezza, l’Italia è al top in Europa. Il bilancio della Polizia smonta le destre, solo Svizzera e Norvegia fanno meglio

“Pronti a risollevare l’Italia restituendo sicurezza ai cittadini”. Questo è uno degli slogan cardine del programma di Fratelli d’Italia per le elezioni del 2022 dove si spiega che “tra vecchie e nuove forme di criminalità, l’Italia è sempre più insicura” e ancora “le nostre città sono degradate e invivibili” tanto che si chiede “una svolta politica forte per garantire la legalità”.

Insomma sul sito del programma, tutt’ora visibile, viene descritto una vera emergenza sicurezza per il Paese che richiederebbe un cambio di rotta deciso. Peccato che si tratti di un puro e semplice bluff elettorale che ieri è stato smentito e del tutto ribaltato dal bilancio di fine anno presentato dalla Direzione centrale della Polizia criminale sull’attività svolta nel 2022.

Dati inequivocabili che raccontano una realtà diametralmente opposta a quella fornita da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, tanto che si scopre che l’Italia è il terzo Paese più sicuro d’Europa. Meglio di noi fanno soltanto la Svizzera e la Norvegia.

Sull’emergenza sicurezza smentiti dai fatti

Il report è stato presentato nel corso della conferenza al Viminale dal Capo della Polizia, Lamberto Giannini, e dal Prefetto, Vittorio Rizzi. Proprio Giannini, presentando il rapporto, ha tenuto a sottolineare come “quest’anno i dati della Direzione centrale della polizia criminale sono importanti perché riferiti a un anno particolare, quello della ripresa dopo la pandemia.

Un bilancio positivo per gli effetti delle contromisure prese nei confronti dei nuovi reati e fenomeni criminali a garanzia di un bene essenziale ai cittadini, la sicurezza”. Particolarmente indicativo è il dato sugli omicidi in Italia che dal 1° gennaio 2022 al 28 dicembre sono stati 309, undici in più rispetto allo scorso anno. Un dato che deve essere contestualizzato visto che “nel 1990 gli omicidi in Italia erano 3.012 e negli ultimi 15 anni la curva è in costante calo (erano 632 nel 2007)”.

Il confronto

Non solo. Sempre secondo quanto emerge dal report “confrontando il dato con quello degli omicidi volontari in Europa, secondo l’indagine effettuata dall’Istituto Eurostat, l’Italia appare uno dei Paesi più sicuri, con uno dei più bassi rapporti tra numero degli omicidi e popolazione. Per 100mila abitanti, su 32 Paesi presi in esame, l’Italia con un tasso dello 0, 6% risulta il Paese più sicuro, secondo solo a Norvegia e Svizzera”.

Tanto per intenderci la Germania si ferma allo 0,9%, il Regno Unito al 1,2% e la Francia al 1,4%. Insomma se i numeri hanno un valore, allora c’è chi sta molto peggio di noi. Anche guardando al dato sulle singole metropoli, c’è da chiedersi dove e perché le destre sbandierino continuamente il tema dell’insicurezza delle nostre città.

Già perché se è vero che a Roma si sono registrati 26 omicidi mentre a Milano 19, a Parigi ne sono stati conteggiati 100 e a Bruxelles addirittura 179.

Emergenza sicurezza, il nodo femminicidi

Certo non è tutto oro quel che luccica. Analizzando il dato complessivo degli omicidi in Italia si scopre che sui 309 decessi, ben 122 vittime sono state donne. Di queste 100 sono state assassinate in ambito familiare o affettivo e 59 casi sono avvenuti per mano del compagno di turno. Insomma la vera emergenza sicurezza resta quella legata ai femminicidi, aumentati del 3% rispetto al 2021, restano uno degli aspetti su cui bisogna ancora lavorare.

Del resto sono in aumento anche le violenze sessuali nei confronti delle donne che negli ultimi dodici mesi sono balzate in avanti del 16%. Fortunatamente sono in picchiata gli episodi di stalking denunciati (-10,3%) come anche i maltrattamenti in famiglia (-3,9%).

Occhio ai minori

Quello che preoccupa è il fatto che si registra un marchiato aumento dei reati commessi dai minori. Il dato relativo ai giovanissimi denunciati o arrestati sono aumentati del 14,3% rispetto al 2021, con punte che riguardano, in particolare, alcuni tipi di reati: attentati +53,8%, omicidi volontari +35,3% (17 in valore assoluto nel 2019, 23 nel 2022), tentati omicidi +65,1%, +33,8% lesioni, +50% percosse, +75,3% rapine (+91,2% per quelle in pubblica via).

Si tratta di numeri davvero preoccupanti anche perché sono in controtendenza con il dato generale che è in flessione a causa della diminuzione dei reati commessi dagli adulti.

Fuggiaschi nel mirino

Sempre parlando di sicurezza, il report della Direzione centrale della Polizia criminale dimostra come la lotta al crimine stia andando piuttosto bene. Guardando ai primi dieci mesi dell’anno, infatti, ben 1.369 latitanti – ossia 26 in più rispetto al 2021 – sono stati assicurati alla giustizia dai servizi di polizia.

La maggior parte di loro, pari al 22% dei latitanti, avevano trovato riparo in Romania. Il 18% era fuggito in Spagna, il 14% in Germania e il 12% in Francia. Di quanti stavano provando a scampare alla Giustizia ma sono stati catturati, ben 138 sono risultati direttamente collegati al crimine organizzato e 24 ad organizzazioni mafiose.

Per la precisione due soggetti sono risultati legati a Cosa nostra, 7 alla ‘ndrangheta, 9 alla Camorra, 3 alle mafie pugliesi e 3 a quelle straniere.

Cybercrimine in crisi

Altro importante successo è quello registrato nel contrasto all’ultima frontiera del crimine ossia i reati informatici. Stando ai dati relativi ai primi 11 mesi del 2022, le frodi informatiche si sono assestate su valori inferiori rispetto a quelli registrati nel 2019.

Lo spostamento sulle piattaforme digitali che ha riguardato ogni aspetto della quotidianità, dallo stile di vita, al lavoro e allo studio, ha sicuramente spinto le organizzazioni criminali a sperimentare sempre di più il mondo di Internet. Che ciò sia avvenuto non è un mistero tanto che nel 2021 era stata registrata una vera e propria impennata dei reati come il phishing, gli spyware, i ransomware e il social engineering.

Ma nel 2022 la situazione è mutata,anche per via dei controlli sempre più efficaci da parte della polizia, tanto che è stata registrata una loro prima – e decisa – flessione (-15%). Dato che dimostra come il rafforzamento delle strutture informatiche e dell’attività di contrasto da parte delle autorità italiane si è rivelato un vero successo.