No, non ha fatto come Giordano Bruno. Il prode Marcello De Angelis, dopo avere provato a essere l’avanguardia del revisionismo di questa destra non ha scelto il rogo che voleva “orgogliosamente” affrontare ma ha preferito chiedere banalmente scusa. Il portavoce del presidente della Regione Lazio in sole 24 ore è passato dall’“assoluta certezza” a “l’unica mia certezza è il dubbio”.
Marcello De Angelis, orgoglio dell’estrema destra, in 24 ore ha cambiato versione e ha chiesto banalmente scusa
Ieri sapeva esattamente chi fossero i responsabili della strage alla stazione di Bologna e oggi socraticamente sa solo di non sapere. Ieri scriveva “non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali“. E se io dico la verità, loro, ahimè, mentono” e oggi ci dice di “avere il massimo rispetto” per il Presidente della Repubblica “così come per tutte le cariche dello Stato”. Non è un problema umiliarsi dopo essere stato sculacciato.
L’operazione comunque ha funzionato. Sulla sua pagina Facebook i suoi seguaci lo ringraziano “in nome della Verità” (quale delle due pronunciate in poche ore?) e se la prendono con “l’antifascismo manettaro”. “Onore a te ma mai chiedere scusa agli sciacalli”, scrive Giovanna. “Ti amiamo Marcello De Angelis in nome della Verità, nei nostri cuori. Continua così, Grazie! I Camerati”.
L’importante era scoccare la scintilla, l’operazione è comunque riuscita. Marcello De Angelis non è il nuovo Giordano Bruno. Quello per sfidare i dogmi ha rinunciato alla sua vita, questo ha rinunciato alle sue certezze e si è tenuto perfino lo stipendio.