Al Viminale si spendono 11 milioni per il web

di Carmine Gazzanni

Cosa penseremmo se ci dicessero che un dipartimento del Viminale ha indetto un bando da ben 11 milioni di euro per rinnovare la sua piattaforma web, sebbene negli ultimi anni sia andato incontro, per sua stessa ammissione, ad “un’insufficienza di risorse […] ulteriormente aggravata nel 2012 a seguito di drastiche riduzioni”? Che si tratti di uno scherzo, forse.
E invece no. Tutto vero.

Due lotti da 5 milioni
Il dipartimento in questione è quello per le “libertà civili e l’immigrazione” e il bando, la cui scadenza è fissata per il prossimo 5 novembre, prevede proprio una spesa potenziale di 11 milioni di euro divisi in due lotti: il primo, “per servizi di gestione, manutenzione e conduzione delle strutture informatiche, supporto specialistico, gestione postazioni di lavoro”, da un importo massimo di 5.705.055 euro; il secondo, “per servizi di sviluppo software, manutenzione evolutiva, adeguativa e correttiva, gestione applicativa e service desk”, da 5.334.930 euro. Tutto lecito, per carità. Eppure pare proprio che di soldi ce ne siano pochi. Come si legge nel Piano della performance 2013-2015 del Viminale, tra i dipartimenti più colpiti dai tagli, spicca proprio quello per le libertà civili e l’immigrazione. È scritto nero su bianco: la spending review ha previsto un taglio della spesa pubblica che ha inciso sulle dotazioni del dipartimento per 92 milioni nel 2012, 42 nel 2013 e 54 nel 2014. Ergo: perché spendere ben 11 milioni per aggiornare la piattaforma web?

Servizio impeccabile
Ma c’è di più. Caso vuole, infatti, che sia proprio questo dipartimento a farsi vanto di un servizio web impeccabile. “Il Dipartimento – si legge ancora nel Piano – ha una propria piattaforma informatica che eroga agli utenti abilitati servizi applicativi via web e servizi di rete di comunicazione centralizzati e dispone di un sistema di rete proprietà, cablato e realizzato in fibra ottica con flussi dedicati da 1 a 10 Gb”. Ed ecco poi l’elenco dettagliato dei 4 Ced di cui si avvale il dipartimento. Insomma, il meglio del meglio. Anzi, il quasi-meglio. Per il non plus ultra sono necessari altri 11 milioni. Speriamo solo bastino.