Dopo l’inchiesta che coinvolge la moglie – accusata di traffico di influenze – e una lunga riflessione durata cinque giorni, il premier spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato di aver “deciso di proseguire con tutta la forza alla guida del governo della Spagna”. Il leader spagnolo, in conferenza stampa, ha detto che questo è un “passo che faccio per un motivo personale ma in cui tutti si possono rivedere”, “non è una questione ideologica, ma di rispetto, di dignità che vanno al di là delle opinioni politiche”.
A convincere il premier a non dimettersi, come da lui stesso riferito, è stato il sostegno deciso della popolazione e del suo partito, il Psoe: “Grazie a questa mobilitazione, ho deciso di continuare a guidare la presidenza”.
Sánchez scioglie le riserve annunciando che non si dimetterà
Lo stesso premier, nel tentativo di rilanciare la sua azione di governo, ha poi aggiunto: “Dobbiamo decidere che tipo di società vogliamo essere. Il nostro Paese ha bisogno di questa riflessione”, perché “abbiamo lasciato che il fango contaminasse la nostra vita pubblica per troppo tempo”. “Io e mia moglie sappiamo che questa campagna diffamatoria non si fermerà, ne soffriamo da 10 anni? Possiamo gestirla”, ha aggiunto spiegando che quello che ha deciso di fare è un “passo che faccio per un motivo personale ma in cui tutti si possono rivedere”.
“Non è una questione ideologica, ma di rispetto, di dignità che vanno al di là delle opinioni politiche”. Il premier spagnolo, concludendo il suo intervento, ha poi esortato il Paese a mostrare “al mondo come si difende la democrazia”.
La decisione di Sánchez criticata dalle opposizioni
Quella messa in atto da Sánchez è stata una scena di “teatro”, che risponde a una “strategia politica, o giudiziaria, o entrambe le cose” ma “non può nascondere la verità”, ovvero che “il suo progetto è finito”. Questo quanto affermato dal leader dell’opposizione, il popolare Alberto Núñez Feijóo, in un commento sulla decisione del premier di non dimettersi.
“Questa non sarà l’ultima trovata di Sánchez, e nemmeno quella più brillante”, ha aggiunto Feijóo. “Continuerà con la sua agonia fin quando lo riterrà opportuno, ma prima o poi dovrà ascoltare la maggioranza degli spagnoli, anche se non lo vuole”.