I record ormai non si contano più, ma i conti del primo trimestre – ancora una volta sopra le aspettative – di Unicredit sono anche l’occasione per fare il punto sull’ops su Banco Bpm. L’amministratore delegato, Andrea Orcel, non risponde alle sollecitazioni del Banco e, anzi, spiega che bisogna prendersi tutto il tempo necessario per valutare se andare avanti nell’operazione. La banca, spiega Orcel, ha il “diritto di valutare la situazione, di analizzare cosa succede: abbiamo tempo e abbiamo il diritto di avere tempo”. Orcel rifiuta le pressioni di stampa e mercato e ribadisce che non avrà fretta: “Sono molto paziente e calmo”.
Unicredit, per l’ops su Banco Bpm due nodi da sciogliere. E l’Ue accende un faro
Anche perché ci sono due nodi da sciogliere. Il primo riguarda la valutazione dei fondamentali di Bpm, soprattutto in considerazione dell’operazione su Anima. Il secondo sono i paletti fissati dal governo con il golden power. Un provvedimento che per Unicredit ha elementi “non chiari e non voluti”. Ora l’obiettivo è chiarirli: “O avremo un chiarimento o altrimenti dovremo dare la nostra interpretazione di cosa indica il golden power”. Solo dopo arriverà una decisione, ma intanto Orcel annuncia, proprio in questa direzione, “colloqui con funzionari del governo italiano”.
Intanto si accende anche il faro Ue sul golden power. Come spiega il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, è importante che le restrizioni imposte dai governi siano “proporzionate e basate su un legittimo interesse pubblico”, e non devono violare “il diritto dell’Ue”. La Commissione ha chiesto all’Italia “ulteriori informazioni”, per poi “effettuare una valutazione per verificare se il diritto europeo è stato correttamente applicato”.
In cifre
Per Unicredit quella di ieri è stata soprattutto la giornata dei conti: nei primi tre mesi dell’anno l’utile ha toccato quota 2,8 miliardi, in aumento dell’8,3% rispetto al 2024 e superiore ai 2,3 miliardi previsti. Si è chiuso il miglior trimestre della storia, con ricavi a 6,5 miliardi (+2,8%), margine di interesse a 3,5 miliardi (-2,9%) e commissioni a 2,3 miliardi (+8,2%)- Sul fronte della solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 è salito al 16,1% di 27 punti base. E così il gruppo può rivedere al rialzo la guidance 2025, con utile netto atteso superiore ai 9,3 miliardi (quindi oltre i 9,3 dello scorso anno). Anche per agli azionisti è attesa una distribuzione maggiore, proprio grazie agli utili in salita, rispetto al 2024. Con un traguardo fissato per il 2027: raggiungere i 10 miliardi di utile netto. Infine, sempre ieri Unicredit ha annunciato la firma di un Memorandum of understanding con Google Cloud per un accordo decennale per la trasformazione digitale della banca, puntando anche sull’intelligenza artificiale.