Pnrr col freno a mano tirato. Ora lo ammette anche il governo

Cinque Stelle e Verdi/Sinistra chiedono che i fondi del Pnrr e quelli di Coesione non vadano a finanziare il riarmo.

Pnrr col freno a mano tirato. Ora lo ammette anche il governo

Tommaso Foti difende la quinta revisione in due anni del Pnrr in Parlamento. E lo fa il giorno dopo che l’Anac ha lanciato l’allarme sull’andamento della spesa, “in alcuni settori ancora inferiore al 30% delle risorse destinate”.

“Nessuno nasconde che il livello della spesa deve trovare un’accelerazione”, ammette il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr nelle comunicazioni alla Camera in ordine alla revisione degli investimenti e delle riforme inclusi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ma, aggiunge Foti, il governo è al lavoro “per cercare di vedere quali sono gli ingranaggi che eventualmente rappresentano una difficoltà tale per cui la rendicontazione e successiva liquidazione diventa difficile. Nessuno di noi ha come obiettivo mettere il bastone tra le ruote a chi deve realizzare gli obiettivi ma siamo impegnati a dare supporto politico, amministrativo e, nel caso, normativo”.

Foti attacca: c’è chi fa il tifo perché le risorse non vengano spese

L’iniziativa di revisione del Pnrr “viene prospettata ai fini di salvaguardare le risorse del piano” ma “c’è chi fa il tifo affinché le risorse non vengano spese per avere argomenti di polemica politica ma il dovere di chi vi parla e non solo è invece di cercare che siano tutte possibilmente investite e spese in un contesto di programma”, aggiunge il ministro.

“Ho letto su alcune agenzie che addirittura questa riprogrammazione toglierebbe risorse ad alcune regioni per assegnarle ad altre, spero siano dichiarazioni fatte senza aver letto la relazione. Non c’è cantiere che si fermi, non c’è tratta che non vada avanti, non c’è un intervento che sia sospeso”, aggiunge Foti.

Speso il 58% finora delle risorse ricevute

Che proprio lunedì in una nota ha spiegato che “con il pagamento della settima rata, attualmente in fase di verifica finale da parte della Commissione europea sarà confermato il primato europeo dell’Italia nell’avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro” pari al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, si raggiungerà circa il 55% degli obiettivi programmati. I dati sulla spesa, ha sempre informato il ministro, sfiorano quota 70 miliardi di euro, ovvero circa il 58% delle risorse finora ricevute. Che a noi, però, considerato che la deadline del Pnrr è il 2026 non ci sembra moltissimo.

M5S e Avs: no a dirottare i fondi Pnrr e di Coesione sul riarmo

“Non proseguire nel sostegno al piano di riarmo europeo ‘Rearm Europe/Readiness 2030’, scongiurando l’ipotesi che, per effetto della richiesta di revisione avanzata dal governo, una parte delle risorse soggette a riprogrammazione vengano dirottate sul comparto della difesa ed escludendo altresì qualsiasi ipotesi di dirottamento dei finanziamenti a vantaggio del comparto militare, con conseguente riduzione delle misure sociali e di quelle destinate agli Enti locali”.

Ed “opporsi, altresì, in tutte le competenti sedi istituzionali nazionali ed europee, alla possibilità di reindirizzare i fondi della politica di coesione verso le spese relative alla difesa, distogliendo tali fondi dalla finalità del rafforzamento della coesione economico e sociale, in quanto pilastro fondamentale su cui poggia la programmazione e il contenuto dell’intero Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha tra i suoi obiettivi proprio la riduzione delle disuguaglianze territoriali e il rilancio del Sud, come priorità trasversale a tutte le missioni del Piano”. Sono due degli impegni, indirizzati al governo, contenuti nella risoluzione del Movimento cinque stelle alla Camera.

“Chiediamo di escludere categoricamente che i fondi per le politiche di Coesione siano dirottati verso la spesa per la difesa, l’industria bellica e la mobilità militare, questo è il primo impegno che chiediamo al Governo con la nostra Risoluzione”, ha affermato la capogruppo di AVS nella commissione Attività produttive Francesca Ghirra. I fondi del Pnrr non possono per regolamento essere dirottati su investimenti militari, replica Foti. A fine comunicazioni passa solo la risoluzione di maggioranza.