Si è concluso con un nulla di fatto il ricorso presentato dal candidato alla presidenza della Romania, il filorusso George-Nicolae Simion, uscito sconfitto dalle urne lo scorso 18 maggio, che chiedeva l’invalidazione e quindi la ripetizione delle elezioni. La Corte costituzionale di Bucarest ha infatti annunciato di aver respinto il ricorso, giudicandolo “del tutto infondato”. A presentarlo era stato il candidato populista di destra dell’Alleanza per l’Unificazione della Romania (AUR).
Romania, la Corte costituzionale respinge il ricorso del candidato Simion che chiedeva l’annullamento delle elezioni. Per i giudici l’istanza è “del tutto infondata”
A darne notizia è stata la stessa Corte con un comunicato, in cui si legge che i giudici, “nell’ambito delle proprie competenze relative alla procedura per l’elezione del presidente della Romania, hanno esaminato il ricorso volto all’annullamento dell’elezione del presidente della Romania al secondo turno di votazione del 18 maggio 2025, presentato da George-Nicolae Simion”, ma che “a seguito della discussione, la Corte ha unanimemente respinto la richiesta di annullamento in quanto infondata”.
Simion, come emerso nei giorni scorsi, aveva depositato alla Corte costituzionale un ricorso di quasi venti pagine, sostenendo che le elezioni di maggio fossero state truccate e influenzate da uno Stato straniero, senza però fornire alcuna prova a sostegno delle accuse.