Il partito del presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni legislative e regionali che si sono svolte ieri nel Paese sudamericano. Secondo i dati diffusi dal Consiglio Nazionale Elettorale (Cne), il Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), insieme ai suoi alleati del “Gran Polo Patriottico”, ha raccolto l’82,68% dei voti e conquistato 23 dei 24 governatorati dello Stato. L’unica eccezione è rappresentata dallo Stato centroccidentale di Cojedes, sfuggito al controllo chavista.
Con lo scrutinio completato al 93,01% e un’affluenza alle urne del 42,63%, la coalizione filo-governativa ha totalizzato 4.553.484 voti. A notevole distanza, l’Alleanza Democratica – formazione centrista – si è fermata al 6,25%, mentre la coalizione UNTC Unica ha raccolto il 5,18% e Fuerza Vecinal il 2,57%.
Maduro rafforza il suo potere in Venezuela: il suo partito ottiene una vittoria schiacciante alle urne, conquistando l’82,6% delle preferenze
I principali partiti di opposizione hanno scelto di boicottare la tornata elettorale, denunciando in anticipo l’assenza di condizioni democratiche e trasparenza. L’astensione si è sommata al clima di repressione che ha preceduto il voto: secondo diverse fonti, almeno settanta esponenti anti-Maduro sarebbero stati arrestati nelle settimane precedenti al voto.
Con questa tornata elettorale, Maduro e i suoi alleati si assicurano probabilmente anche la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale, consolidando ulteriormente il potere già fortemente accentrato nelle mani del presidente. Una vittoria che, secondo l’opposizione e molte organizzazioni internazionali, non rispecchierebbe la reale volontà popolare, ma sarebbe il frutto di un contesto politico segnato da intimidazioni, assenza di pluralismo e scarsa partecipazione elettorale.
Elezioni che hanno dato vita a un plebiscito, scatenando le proteste delle opposizioni che hanno denunciato brogli e intimidazioni. Dichiarazioni a cui si è accodata la comunità internazionale che parla di ennesima “farsa” portata avanti dal regime di Maduro e che per questo chiede al governo di Caracas la ripetizione delle elezioni.