Il colpo di scena arriva dopo sette ore di discussione alla Camera, quando il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi proclama marziale: “A nome del Governo pongo la questione di fiducia sull’approvazione senza emendamenti e subemendamenti e articolo aggiuntivi” del Dl Sicurezza. Un vento inaspettato, visto che la maggioranza non dovrebbe – in teoria – rischiare nulla sull’insieme di norme liberticide che ha voluto trasformare da disegno di legge a decreto legge e che ora vuole a tutti i costi convertire.
Lo spot di Meloni per il decreto
In mattinata era stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a promuovere, stile “grande svendita di fine serie” il decreto, con un post su X: “Dicevano che era inutile, sbagliato, persino disumano. E invece, grazie alle nuove norme introdotte dal Decreto Sicurezza, in Italia sono già stati eseguiti i primi sgomberi immediati di immobili occupati abusivamente. Un risultato concreto, reso possibile da procedure che consentono finalmente un intervento veloce e il ripristino rapido della legalità. Avanti così, per tutelare i più deboli e difendere la proprietà privata”, aveva scritto.
Tentando di accreditare il decreto come un’iniziativa a favore della legalità. In realtà, il testo che le minoranze (ma anche centinaia di manifestanti in piazza ieri, con annesse cariche delle forze dell’ordine, tutta la Magistratura e una buona parte dell’Avvocatura) stanno tentando di evitare che si trasformi in legge, è molte cose, tranne un favore alla legalità.
“Il Dl Sicurezza è una rottura dell’ordine costituzionale”
Per dirla con le parole del relatore di minoranza, Riccardo Magi, “Il dl Sicurezza costituisce una rottura dell’ordine costituzionale, un insulto al Parlamento e ai cittadini italiani e produce una lacerazione nel tessuto costituzionale e civico del Paese”. Il riferimento è alle decine di nuove fattispecie di reati o aggravi di pena che introduce nell’ordinamento, a partire dalle limitazioni alle manifestazioni, fino alla distruzione dell’intera filiera della canapa.
Da disegno di legge a decreto per evitare le proteste di piazza
Il tutto contenuto in un disegno di legge che il governo ha voluto tramutare in un decreto privo di qualunque motivazione di urgenza né di necessità, se non quella di evitare i moti sociali che la crisi politico-economica che il Governo Meloni sta determinando nel Paese. “Quello che non era affatto urgente nella Conferenza dei capigruppo del Senato il 1° aprile 2025 lo è divenuto improvvisamente il 4 aprile”, ha ricordato Magi.
L’ostruzionismo del Movimento
Gli onorevoli M5s hanno fatto ostruzionismo, parlando per oltre 100 minuti, il massimo possibile, denunciando “l’atteggiamento repressivo della maggioranza e il contenuto liberticida del provvedimento”. “La sicurezza è un’altra cosa, non questo cumulo di aggravanti e reati messi a caso tanto per dire che qualcosa avete fatto”, ha attaccato l’M5s Gilda Sportiello, “Il governo Meloni ha smantellato gli strumenti con cui si combatte il crimine e con questo decreto colpisce gli spazi di espressione del dissenso. Ha paura di chi manifesta perché non ha un salario dignitoso o di chi denuncia che il governo sta investendo nella sanità privata smantellando quella pubblica o di quel mezzo milione di persone che non ha più i soldi per comprare le medicine?”.
“Il Dl indebolisce il ruolo garante della Magistratura”
“Come scritto in un documento degli avvocati penalisti”, ha aggiunto l’M5s Enrica Alifano, “peggio del disegno di legge Sicurezza, c’è solo il decreto Sicurezza. Siamo al punto da dover rimpiangere il codice Rocco fascista, che era più garantista di questo decreto. C’è un aspetto poco evidenziato: questo provvedimento in vari punti stravolge lo stato di diritto indebolendo il ruolo di garanzia della magistratura spostando l’asse del controllo sociale nelle mani delle forze di polizia”.
Per il collega Gaetano Amato il decreto contiene “una serie di disposizioni che aggravano la repressione verso le libertà individuali e il dissenso. Abbiamo perso il conto delle fiducie poste dal governo. Se al Parlamento viene tolta la discussione in Aula non c’è più democrazia parlamentare”.
L’Avs Franco Mari ha invece criticato direttamente Meloni, che “non ha trovato di meglio che gettare benzina sul fuoco, con il suo tweet che esalta le norme di questo decreto e lo sgombero di casa occupate. Trattare tutto come una emergenza da reprimere, ma la società si organizza e saprà rispondervi”.
Gasparri: “Chi boicotta il decreto si schiera con i violenti e i centri sociali”
Ma tutto è scivolato addosso alla maggioranza. Per tutti valgono le parole del forzista Maurizio Gasparri: “Il decreto sarà approvato in via definitiva nonostante i patetici tentativi di ostruzionismo e le proteste strumentali di chi vorrebbe un Paese con meno regole e tutele”.
Chi cerca di boicottare questo provvedimento”, ha aggiunto, “si schiera, di fatto, contro le forze dell’ordine e dalla parte di criminali, abusivi, vandali e violenti che bloccano le strade e mettono a rischio la Sicurezza di tutti. Questo decreto dovrebbe essere approvato all’unanimità perché dà risposte concrete ai cittadini. E invece la sinistra, ancora una volta, preferisce spalleggiare i centri sociali, i gruppi estremisti come Askatasuna e i No Tav, che da anni alimentano odio e caos nelle nostre città. Il centrodestra e Forza Italia, al contrario, stanno dalla parte dei cittadini onesti e delle nostre Forze dell’ordine. Per questo difenderemo il dl Sicurezza fino all’ultimo e la sua approvazione sarà per noi motivo di grande orgoglio”.